A HERO NEVER DIE (SubITA)

Titolo originale: Chan sam ying hung
Nazionalità: Hong Kong
Anno: 1998
Genere: Azione, Drammatico
Durata: 86 min.
Regia: Johnnie To

Jack e Martin sono killer di due boss rivali fra di loro e rimangono feriti durante una sanguinosissima battaglia fra i loro capi. Emarginati e minacciati dai loro clan, i due stringono una sincera amicizia e decidono di unire le forze per vendicarsi dei torti subiti.

“A Hero Never Dies” è un film sull’amicizia e sul destino, un lavoro costantemente velato da un alone poetico di malinconia e pessimismo. Ennesimo tassello di seminale importanza per questo prolifico regista classe 1955, maestro del noir orientale e co-fondatore della Milkyway Image, casa di produzione che alla fine degli anni novanta rinnovò profondamente il cinema di Hong Kong. Un nuovo impulso che esplode proprio nel 1998, quando escono tre opere che stravolgono le carte in tavola: “The Longest Nite” ed “Expect The Unexpected” di Patrick Yau, oltre al nostro film in esame.
Jack e Martin sono membri di due triadi cinesi rivali, separati dall’obbedienza nei confronti dei loro boss ma entrambi fortemente rispettosi l’uno dell’altro (un codice d’onore non scritto ma in maniera viscerale in molte pellicole dello stesso taglio). Durante un viaggio in Thailandia, un terribile agguato della banda di Martin nei confronti di quella di Jack lascia feriti gravemente i due uomini, i quali si ritrovano insieme nello stesso ospedale. Proprio qui nasce un’amicizia che si rivela una vera fratellanza, un profondo legame che innesca una seconda parte del film meno speculare e ragionata (nonostante una partenza action al fulmicotone) che lascia il posto alla vendetta e al dolore.

“A Hero Never Dies” è una pellicola sceneggiata con qualche incertezza e a tratti frammentata, ma la sua bellezza rimane intatta per molti altri motivi, di certo più importanti: in primo luogo, una curata caratterizzazione dei personaggi, la quale permette ai nostri occhi di immedesimarsi completamente con la loro sorte, un’empatia che si trasforma quasi in commozione quando veniamo catapultati nel drammatico e catartico finale. Ma bisogna rimarcare pure i maestosi contrasti di una fotografia calda e avvolgente, capace anche di virare su tonalità fredde e asettiche. Infine la regia, enorme sotto ogni punto di vista, un compendio di sensazioni ereditate ovviamente dal cinema di John Woo, Sam Peckinpah, Melville e Sergio Leone. Alcune scene riportano in mente proprio il cinema western, come quella della sfida con le monetine e i bicchieri di vino, un’epica che discende direttamente da qualche polveroso saloon d’altri tempi.
“A Hero Never Dies” ha un titolo programmatico: l’eroe, anche quando viene straziato dalle ferite, sopravvive e si rigenera. Un concetto vicino all’immortalità che Johnnie To riesce a far convivere con la tematica dell’amicizia virile, prerogativa fondamentale per questa elevazione divina dai contorni mitici, quasi surreali. Un cinema mai troppo compreso da noi occidentali, eccetto per una stretta cerchia di appassionati (un plauso come sempre al Far East Film Festival di Udine che sdoganò a suo tempo la pellicola, poi uscita finalmente in dvd). Un passaggio obbligato per gli amanti del noir più violento e (melo)drammatico e per chiunque volesse conoscere da vicino la filmografia di questo favoloso regista.

Recensione: cinemaestremo.wordpress.com

Come è stato il film ?
+1
0
+1
0
+1
2
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

Related Posts

AGRAfilm è ONLINE AGRAfilm è OFFLINE