LITTLE ASHES (SubITA)

Titolo originale: Little Ashes
Nazionalità: Spagna, UK
Anno: 2008
Genere: Biografico, Drammatico
Durata: 107 min.
Regia: Paul Morrison

Madrid 1922. Salvador Dalì (Robert Pattinson) si è appena iscritto all’università. Ha 18 anni ed è ben determinato a diventare un grande artista. La sua eccentricità attira l’attenzione di altri due studenti, e Luis Buñuel. I 3 non tardano a formare il più moderno e innovatore della capitale spagnola…

Nel panorama cinematografico degli ultimi anni, le pellicole biografiche proliferano pur rivelandosi spesso incacapi di risolvere in modo brillante l’impasse creativa che può rappresentare il mettere in scena una vita. In alcuni casi si è notato lo sforzo di andare al di là della pura agiografia e di fornire un’interpretazione, uno sguardo originale su fatti, personaggi, icone. È così che Marie Antoinette diventava la capostipite di una lunga genealogia di adolescenti infelici e rock’n roll nel Marie Antoniette (2006) di Sophia Coppola. Ancora più radicale è stato il fumettista Joann Sfar che nel bellissimo Gainsbourg. Vie héroique (2010), sua recente opera prima da regista, ha compiuto una rielaborazione onirico-cartoonistica della vita del musicista Serge Gainsbourg.
Detto ciò, Little Ashes non è certo un esempio di biopic creativamente ardito, se non nell’azzardo di portare sul grande schermo l’intrecciarsi di ben tre vite straordinarie. Il suo intento è quello di ricostruire l’amicizia tra Federico Garcia Lorca, Salvador Dalì e Luis Buñuel a partire dal loro primo incontro nel 1922 a Madrid e fino alla fucilazione del poeta andaluso nell’agosto del 1936. Studenti universitari, i tre si conoscono presso la «Residencia de Estudiantes» dove il giovane Dalì è appena giunto mentre Lorca è già una figura ammirata e fa parte di un di giovani intellettuali tra i quali vi è anche Buñuel. Lorca è attratto da Dalì e ne diventa intimo amico con un certo dispetto da parte dell’omofobo Buñuel che riesce a convincere il pittore a lasciare la Spagna per trasferirsi a Parigi.

L’affresco di un’epoca e di un ambiente è arricchito dai brani poetici di Lorca – in particolare “Ode a Salvador Dalì” e “Balada de la Guardia Civil” – e dai dipinti di Dalì come quello che dà nome al film. È infatti in questi documenti così come nella corrispondenza tra i due che si trovano le tracce di un’amicizia che per Lorca fu anche una forte fisica. Si è spesso speculato sul carattere erotico del loro legame, benchè Dalì abbia più volte ripetuto di non aver mai corrisposto l’amore di Garcia Lorca e tanto meno di aver avuto con questi rapporti sessuali. Ma nel film Dalì è molto meno perentorio nel rifutare le avances del poeta.
Ciò si deve forse alla confezione del film che combina il ritratto lineare ma molto ellittico e condensato delle vicende storiche con alcuni stilemi del genere romantico-adolescenziale. Non mancano baci al chiaro di luna, approcci segreti nella residenza universitaria, serate alcoliche, gelosie e divisioni ideologiche che rompono le amicizie. Nonostante la pellicola abbia ricevuto quest’anno un premio GLAAD assegnato dalla dalla Gay & Lesbian Alliance Against Defamation e sia stata presentata in anteprima per l’Italia al 25° TGLBT Festival da Sodoma a Hollywood di Torino, Little Ashes è solo timidamente e astrattamente un film a carattere omossesuale.
Bisogna anche aggiungere che la ristrettezza di mezzi con cui il film è stato realizzato non è sempre creativamente risolta. E che le mimiche facciali e corporee dei giovani interpreti non sono sempre all’altezza del pur difficile compito. In questo che è l’ultimo film interpretato da Robert Pattinson prima della saga di Twilight, l’attore veste i panni di Salvador Dalì con espressioni del viso e del corpo che più che al genio surrealista sembrano rimandare ad un Edward Mani di forbice con baffetto posticcio. C’è però da dire che trovandolo in dvd – per ora non è prevista l’uscita nelle sale – forse i giovani fan di Pattinson impareranno i nomi di Dalì, di Garcia Lorca e di Buñuel così come nello scorso decennio quelli di Di Caprio appresero dell’esistenza di Rimbaud e di Verlaine.

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Recensione: cultframe.com

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By Anam

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