DER TODESKING (SubITA)

Titolo originale: Der Todesking
Paese di produzione: Germania
Anno: 1990
Durata: 80 min.
Genere: Drammatico, Horror
Regia: Jörg Buttgereit

Sette episodi che come filo conduttore hanno la morte: 1) la rappresentazione della vita di un uomo che conduce la sua esistenza nella totale banalità ma si rende conto di trovarsi in una bolla di vetro; 2) la visione di un film nazista distorce la mente di un giovane ragazzo; 3) sotto una scrosciante un uomo depresso si sfoga di fronte a una donna; 4) varie inquadrature e carrellate ci mostrano la struttura di un ponte, dove in ogni sequenza compaiono i nomi delle persone tuffatesi nel baratro; 5) una donna e la sua solitudine: dalla finestra riesce a vedere una felice giovane coppia che si scambia sorrisi e carezze; 6) un ragazzo escogita una attrezzatura da ripresa per registrare in pellicola un concerto rock ma quando entra nel locale…; 7) un forte mal di testa stringe la sua terribile morsa sulle tempie indifese di un ragazzo.

Un semplice e ingenuo disegno raffigurante uno scheletro con una corona in testa rappresenta meglio di qualunque altra cosa la sovranità assoluta della morte sull’uomo e sulla natura, un concetto potente e nichilista che torna nelle immagini di un film che solo un regista come Jörg Buttgereit poteva tramutare in ottanta minuti di dolore e depressione.
“Der Todesking” segue a ruota il celebre “Nekromantik” (1987) e precede un’altra perla oscura come “Schramm” del 1993 (senza dimenticare il sequel di “Nekromantik” del 1991), ma tra le opere in questione è quella che più di tutte esprime la filosofia mortifera e senza speranza di un cineasta tedesco divenuto di negli ambienti horror underground. La pellicola è divisa in sette segmenti, ognuno dei quali scandisce un giorno della settimana (a indicare una noiosa e ciclica routine), tutti inframezzati dalla scena eloquente di un cadavere lentamente divorato dai vermi, ovvero il tempo che avanza inesorabile e quel destino che ci aspetta al varco senza possibilità di scampo.
Il cinema di Buttgereit è sporco, intriso di disagio e solitudine, come nel primo frammento dedicato all’uomo appassionato di pesci: una stanza, la telecamera che gira attorno a se stessa (come se gli occhi del protagonista non potessero andare oltre le pareti di quella misera esistenza) e una tragedia che si consuma da lì a poco. disturbanti che ritroviamo nell’episodio conclusivo, dove un individuo disperato si toglie la vita colpendo ripetutamente il capo contro il muro di casa, una violenza che tramortisce definitivamente lo spettatore rendendo vano ogni timidamente positivo. A sottolineare questa dirompente negatività ci pensa la solita colonna sonora funerea realizzata da Hermann Kopp (presente anche come attore) e Daktari Lorenz, per l’occasione stampata in un vinile 7” rosso oggi piuttosto ambito tra i collezionisti.
“Der Todesking” è uno dei prodotti più annichilenti partoriti dal cinema di confine, un’opera che rappresenta il vertice assoluto della filmografia di Buttgereit, anche dal punto di vista puramente concettuale. Un film nero e beffardo, perché la morte ride di noi e muove i fili delle nostre vite, un omicidio/suicidio costante che punta tutto sul realismo malsano delle immagini e sulle situazioni agghiaccianti che scorrono inesorabili sullo schermo. Enorme.

cinemaestremo.wordpress.com

Come è stato il film ?
+1
2
+1
1
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

Related Posts

AGRAfilm è ONLINE AGRAfilm è OFFLINE