Titolo originale: The Prodigies
Nazionalità: Belgio, Canada, Francia, India, Lussemburgo, UK
Anno : 2011
Genere: Animazione, Fantascienza, Thriller
Durata: 87 min.
Regia: Antoine Charreyron
Dopo l’omicidio-suicidio dei genitori di cui viene erroneamente creduto responsabile, l’adolescente Jimbo, dotato di un’intelligenza fuori dall’ordinario e di poteri inimmaginabili per gli altri, viene rinchiuso in manicomio e qui rimarrebbe per anni se non intervenisse in suo aiuto il ricco filantropo Killian, che riconosce nel ragazzo gli stessi suoi particolari doni. Portatolo con sé a New York, Killian istituisce un fondo di ricerca per trovare nel mondo altri giovani simili a loro e in seguito alla sua morte, dieci anni dopo, i cinque ragazzi rintracciati decidono di riunirsi e conoscere Jimbo. La notte del loro incontro, vengono però aggrediti a Central Park e una di loro finisce in coma dopo essere stata violentata facendo nascere nel gruppo un’incredibile sete di vendetta che non si ferma neanche di fronte al presidente degli Stati Uniti.
Dopo nove anni di gestazione, The Prodigies, adattamento in animazione 3D del romanzo culto di Bernard Lenteric La nuit des enfants rois, arriva finalmente sugli schermi, lanciato oggi in 280 sale da Warner. Sebbene la critica non sia unanime, il lungometraggio diretto da Antoine Charreyron e presentato nell’ambito delle proiezioni scolastiche del recente Festival di Cannes, è un’opera sorprendente e radicale sia sul piano della nerezza del racconto che dell’originalità della grafica e dell’animazione basata sul procedimento della motion capture (Mocap).
Quando ha acquistato i diritti nel 2002, Fidélité Films pensava a una trasposizione in presa reale di questa storia di adolescenti dotati di un’intelligenza fuori dal comune, perseguitati e in conflitto con l’ordine stabilito. Ma la violenza dell’intreccio e i costi delle riprese a New York rappresentavano un problema. Nel 2007 fu presa la decisione di rivolgersi all’animazione per rendere la violenza più ellittica e inserire elementi di cinema fantastico (al di là della loro incredibile intelligenza, i “prodigi” possono anche controllare il corpo degli altri). Onyx Films (che aveva appena firmato Renaissance) divenne così coproduttore delegato.
Con in mente uno stile tra fumetto americano e manga giapponese, i produttori ingaggiarono due disegnatori di punta della Marvel (Humberto Ramos e Francisco Herrera) per lavorare sul design dei personaggi, e affidarono l’universo visivo a Viktor Antonov (riferimento nel settore dei videogiochi, in particolare per Half Life 2). Quest’ultimo decise di ispirarsi a The French Connection, Mean Streets e Taxi Driver, ma anche ai quadri di Edward Hopper.
Diversi concept si imposero anche nella narrazione (sceneggiatura di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière), come le scenografie che sfumano quando le emozioni dei personaggi si fanno più intense. La produzione decise infine di realizzare l’animazione in Mocap per conservare l’impatto e la dinamica degli attori in carne e ossa, ma senza vincoli di iperrealismo. Il risultato: un film originale dall’estetica innovativa, che ha coinvolto in coproduzione anche Studio 37, i lussemburghesi di Luxanimation e i belgi di Scope Pictures; le vendite internazionali sono guidate da Kinology.
Recensione: cineuropa.org