SOMETHING IN THE DIRT (SubENG)

Titolo originale: Something in the Dirt
Paese di produzione: USA
Anno: 2022
Durata: 116 min.
Genere: Commedia, Horror, Giallo, Visionario
Regia: Justin Benson, Aaron Moorhead

Testimoni di eventi soprannaturali che hanno luogo nel loro appartamento di Los Angeles, i vicini John e Levi si rendono conto che documentare il paranormale potrebbe portare fama e fortuna nelle loro esistenze inconcludenti. La loro amicizia finirà però per incrinarsi mentre scopriranno i pericoli dei fenomeni, della città e l’uno dell’altro.

Vi ricordate cosa dicevamo di Justin Benson e Aaron Moorhead, in amicizia Giustino e Aronne, subito dopo aver visto Synchronic?

Stavamo par lasciarli al caldo abbraccio del piccolo schermo, prima con Archive 81, mai confermata per una seconda stagione e poi con la disastrosa Moon Knight, che è tale non per colpa dei nostri due compari. Si diceva che per loro stava comunque per cambiare qualcosa nella loro carriera, nati nell’Indie che più Indie, solo Harrison Ford, i due a fine 2022 cosa hanno fatto? Un nuovo film. Con due personaggi, interpretati per altro sempre da loro due (come in The Endless) chiusi in un appartamento. A questo punto credo che Benson e Moorhead non cambieranno mai, il che è bellissimo.

Siccome quello che Lucius chiama MACC, il Motore ad Alta Coincidenza Cinematografica è sempre in movimento, io poco prima di iniziare a vedere la loro ultima fatica, “Something in the dirt” ho iniziato a leggere “Casa di foglie“ di Mark Z. Danielewski che non ho ancora finito, ma ha un inizio davvero molto simile al film di Giustino e Aronne.

Anche qui un personaggio, non un tatuatore come nel libro ma con dei tatuaggi, ovvero Levi (Justin Benson) cerca un appartamento in cui vivere e su consiglio ne trova uno, dove si mettono in moto strani eventi come il motore di Lucius. Il nuovo coinquilino è John (Aaron Moorhead), che si arrangia dopo stato mollato dal marito, anche se il suo era fare l’insegnante di matematica, insomma due opposti che non si attraggono ma stringono subito amicizia. Ancora di più quando il solito posacenere che compare spesso nei film della coppia, cominci a svolazzare al centro della stanza.

Fantasmi? Alieni? Possessioni demoniache? L’unico modo per i due è indagare, alla loro maniera, con calcoli matematici e un documentario, per testimoniare gli strani eventi e provare a spiegarli. Se in “Casa di foglie” in quanto romanzo, l’autore utilizzava lo scritto ritrovato di Zampanò per fare… non so cosa, non ho finito di leggere il libro (niente rivelazioni grazie!), Benson e Moorhead utilizzano qualcosa di visivo come un documentario.

Anche se è uno piuttosto travagliato, visto che i due cambiano collaboratori in corso d’opera, pensano di aggiungere momenti con effetti speciali non per mascherare, ma per enfatizzare e far arrivare meglio al pubblico il loro racconto. Il tutto mentre cercano prove che forse nemmeno esistono, perdendosi tra un complotto e l’altro, anche i più assurdi e grotteschi (come molti complotti), in un atmosfera che ricorda Lovecraft solo perché i due registi hanno dei trascorsi e la discesa nella follia dei personaggi, sanno sempre come raccontarla.

Sembrano due che cucinano metanfetamina, invece sono sia i protagonisti che i registi.

Ecco, il succo è questo, saper raccontare. Cosa esattamente non lo so, perché “Something in the dirt” è un film con dentro di tutto, pur essendo basato sul niente. Lo guardi per capire dove quei due vogliano andare a parare e ti rendi conto che forse il film era davvero, due che non si conoscono ma diventano amici, dentro un appartamento, usando la scusa di un posacenere volante come pretesto.

Levi e John non hanno nulla in comune, tanto sciatto è uno quando preciso l’altro, nei momenti di tensioni si urlano anche in faccia i loro insuccessi nella vita, ma è una litigata tra amici passeggera, perché Benson e Moorhead in tutti i loro film, riescono anche a parlare di amicizia maschile, in un modo tutto loro. Levi e John sono due che non hanno nulla e insieme, trovano un motivo per andare avanti, forse anche uno qualunque, ma uniti da un legame che è chiaro e funzionale per loro. Insomma ci vanno due palle (artisticamente parlando) che fumano per raccontare un film che parla dei massimi sistemi del niente, in un modo così sentito e a suo modo anche coinvolgente, sempre a patto di stare al gioco.

Guarda anche  PANE E FIORE [SubITA]

La dedica finale, alla bellezza di fare film con amici, forse ci regala anche due coordinate per capire meglio “Something in the dirt”, che potrebbe una storia sui lavori mai completati, su due artisti che potevano fare il salto nel “mainstream” (perdonate l’anglicismo) e che invece sono ancora qui, non che questo sia per forza un male, anzi, perché credo che riuscire a fare un horror che non è un horror (forse è più un film di fantascienza?) che riesce a mettere in scena quanto possano essere complicati i rapporti umani, partendo da un posacenere fluttuante, ci vuole del talento.

Non so a chi potrei consigliarlo un film così, sicuramente a chi apprezza il cinema di Benson e Moorhead, che hanno trovato il modo di sfornare un titolo ancora più microscopico, ennesima variazione sul tema due amici in una stanza, riuscendo a parlare di tematiche ancora più vaste, che spaziano in ogni direzione per abbracciare tutto o forse niente. Bah, magari quando avrò finito “Casa di foglie” mi sarà tutto più chiaro, o forse ancora meno. L’unica certezza e che Giustino e Aronne sono ancora qui e spero ci restino a lungo, specialmente se riescono a sfornare altri film che in teoria dovrei odiare, e invece mi incollano allo schermo.

labaravolante.blogspot.com

Come è stato il film ?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

0 Comment

No Comment.

Related Posts

AGRAfilm è ONLINE AGRAfilm è OFFLINE