SYNCHRONIC [SubITA]

Titolo originale: Synchronic
Paese di produzione: USA
Anno: 2019
Durata: 102 min.
Genere: Drammatico, Fantascienza, Horror
Regia: Justin Benson, Aaron Moorhead

Steve e Dennis, paramedici di New Orleans e amici da molto tempo, si imbattono in una serie di incidenti bizzarri e raccapriccianti, attribuendone la colpa a una misteriosa nuova droga. Quando però la figlia maggiore di Dennis scompare misteriosamente, Steve si imbatte in una terrificante verità sulla presunta sostanza psichedelica che sfiderà tutto ciò che sa sulla realtà e sul flusso del tempo stesso.

Droghe temporali
C’è qualcosa di inaspettato nello svolgimento di Synchronic: la logica del mondo fantascientifico in cui si svolge è così stringente che mette i pali tra le ruote alla trama. In un genere che è talvolta disinteressato a evitare i famigerati “plot hole”, è godurioso vedere il duo Justin Benson e Aaron Moorhead mantenere ad ogni costo la coerenza interna dell’universo di cui hanno scritto le regole.

Benson e Moorhead, al loro quarto film come collaboratori, si sono affermati nel campo della sci-fi con i loro film a budget ridotto (a volte ridottissimo) e con risultati visivamente spettacolari, oltre a una quantità spropositata di idee stipate nella durata di un lungometraggio.
Synchronic non è da meno: è avvincente e ricco d’inventiva, terrificante ma capace di dare una complessità ai propri personaggi, e visivamente splendido. Dennis (Jamie Dornan) e Steve (Anthony Mackie) interpretano due paramedici di New Orleans che si imbattono in una nuova droga, il “synchronic”, dagli effetti mortali; questo entra prepotentemente nelle loro vite quando la figlia adolescente di Dennis scompare dopo aver preso questa droga. I due scoprono presto che uno degli effetti collaterali della droga è far viaggiare nel tempo chi ha un cervello non completamente sviluppato – ad esempio gli adolescenti e, per ragioni inspoilerabili, Steve.
Fuori dagli schemi l’ di costruire quello che alla sua radice è un thriller attorno a dei paramedici invece che ai soliti detective; è questa che porta ad un’integrazione ottima dell’aspetto puramente drammatico del film, basato sulla relazione dei protagonisti (grazie all’ottima chimica tra i due attori centrali) e sulle loro sfide quotidiane, un aspetto non sempre privilegiato quando il perno del film è totalizzante come viaggiare nel tempo.
Questi viaggi tra epoche sono pericolosissimi e con regole rigorosissime dettate dall’assunzione della droga. Un tocco di genio è la di New Orleans, una delle città degli Stati Uniti con una storia ricca e molto diversificata rispetto ad altre, e che fornisce un ulteriore livello di caos (e barlumi sulla storia coloniale degli Stati Uniti e le sue ripercussioni sul giorno d’oggi) alle tante timeline che fanno un’apparizione.
C’è molto di pregevole in un film che, pur non ottenendo un risultato ineccepibile, le convenzioni del genere per ottenere non solo una storia di fantascienza che è sì terrificante e da cardiopalma, ma anche basata sui suoi personaggi e sulla loro umanità invece che “soltanto” sull’azione.

mediacritica.it

 

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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