GENIUS PARTY [SubITA]

Titolo originale: Genius Party
Nazionalità: Giappone
Anno: 2007
Genere: Animazione, Visionario
Durata: 85 min.
Regia: Atsuko Fukushima, Yoji Fukuyama, Hideki Futamura, Shōji Kawamori, Shinji Kimura, Mahiro Maeda, Kôji Morimoto, Kazuto Nakazawa, Shin’ya Ôhira,Tatsuyuki Tanaka, Shinichirō Watanabe, Hiro Yamagata, Masaaki Yuasa

Strano e misterioso, il mondo dei cortometraggi d’autore, un sotterraneo trampolino di lancio per gran parte degli artisti del nuovo millennio, troppo spesso snobbato o talvolta liquidato in un paio di righe dalle riviste del settore. Per fortuna, la rete, oltre a social, blog e chat per adulti, è anche, e soprattutto, fonte pressoché inesauribile di materiale audiovisivo. Sarebbe cosa buona e giusta almeno una volta al mese fare una ricerca per scoprire e apprezzare le novità nel campo. Se consideriamo “Animatrix” e “Gotham Knight”, di fatto affidati a studi giapponesi (ai quali i produttori d’oltreoceano avevano dato carta bianca), l’animazione nipponica vanta circa una decina di antologie. La più prestigiosa è sicuramente “Genius Party” regalataci dallo Studio 4°C, ricettacolo e fucina di giovani talenti fuggiti dalla roboante e ripetitiva produzione seriale televisiva fatta di reboot, sequel, prequel e serie di proporzioni a dir poco bibliche. Il primo segmento, che funge da apripista al lungometraggio, già fa capire a cosa si va incontro: indescrivibile surrealità e pura follia che si intersecano nella di Atsuko Fukushima (veterano del genere, aveva già contribuito ad alcune visionarie sequenze di “Robot Carnival” e “Manie Manie”). Nei vari episodi si sperimenta di tutto (come è giusto che sia): dalla cel-animation allo stop-motion, passando per la computer graphic e la tecnica cut out.

Si passa tranquillamente dalla musica techno al metal, non tralasciando nemmeno la musica classica. L’episodio più divertente con scene d’azione mozzafiato è quello diretto da Shoji Kawamori intitolato “Shanghai Dragon”, dove un bambino trova una specie di scettro che trasforma i desideri in realtà e dovrà difenderlo da un esercito dotato di astronavi superdettagliate in stile macrossiano (serie TV co-ideata proprio da Kawamori stesso nel 1982). Si passa a sceneggiature decisamente più introspettive con il mistico e inquietante “Limit Cycle” e al thriller metropolitano “Doorbell”, quest’ultimo concepito interamente da con il prezioso supporto alla direzione artistica del noto Shichiro Kobayashi (classe 1932, ha realizzato i fondali di centinaia di serie e film). Chiude la visione una malinconica love story tra due liceali, diretta da uno Shinichiro Watanabe in splendida forma, nel classico stile slice of life. Manca all’appello solo Koji Morimoto, cuore pulsante dello studio nato nel 1986 e divenuto oggetto di culto anche sul suolo occidentale grazie al video musicale “EXTRA”. Bisognerà attendere “Genius Party Beyond” per rivederlo di nuovo all’opera.

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By Anam

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