THE WHISPERER IN DARKNESS [SubITA] 🇺🇸

Titolo originale: The Whisperer in Darkness
Nazionalità: USA
Anno: 2011
Genere: Fantascienza, Horror
Durata: 104 min.
Regia: Sean Branney

Il prof. Albert Wilmarth è docente di lettere alla Miskatonik University di Arkham, grande appassionato e studio del folklore locale, si trova ad intraprendere una particolare corrispondenza con un certo Henry Akeley del Vermont, il quale sostiene di essere in contatto con una strana razza aliena che dimora nelle colline vicine. Wilmarth è piuttosto scettico, ed anche le numerose testimonianze di avvistamenti riportati nelle cronache e alcune foto di impronte non lo convincono. Una ultima lettera di Akeley comunica al professore che le intenzioni degli sono pacifiche e lo invita a casa sua, così Wilmarth parte per il Vermont dove farà una scoperta terribile.

Torna la H.P. Hystorical Society con la riproduzione su pellicola di uno dei più famosi racconti del solitario di Providence, come già con ‘The Call of Cthulhu’ il film è stato realizzato come se fosse stato girato negli anni ’20, quando Lovecraft scrisse, ed ambientò, il racconto. A differenza del primo film, muto con le tavole descrittive intervallate alle immagini, The Whisperer (ambientato nel 1927) contiene dialoghi e sonoro. Il risultato, manco a dirlo, è eccezionale. Sean Branney e Andrew Leman (sceneggiatura, produzione, direzione) colgono ancora una volta nel segno: le scenografie degli spazi aperti (le colline del Vermont, il tunnel), degli ambienti chiusi (la Miskatonic, la casa di Akeley, il teatro con il dibattito radiofonico), ma soprattutto la riproduzione degli apparecchi e degli stessi Mi-Go (in CGI), sono perfette fino al dettaglio. L’interpretazione degli attori, Matt Foyer (già protagonista del Richiamo di Cthulhu) su tutti, è decisamente convincente e in pieno stile anni ’20, con espressioni e cadenze vocali molto impostate e espressive come si usava agli albori del .Per quanto riguarda la sceneggiatura Branney e Leman hanno dovuto, per mere ragioni cinematografiche, apporre qualche variante al racconto, sebbene non si discosti dall’originale.

Chi ha letto il racconto ricorderà pagine e pagine di scambio epistolare tra i due protagonisti e di riflessioni del prof.Wilmarth che, su pellicola, potevano risultare pesanti. Inoltre più che un finale diverso rispetto al racconto il duo ha immaginato una sorta di continuazione, in linea comunque con il filo narrativo, dopo la fuga di Wilmarth da casa Akely. Infine menzione speciale per la realizzazione dei Mi-Go, non in stop motion come il Grande Cthulhu, bensì in CGI, ma decisamente ben realizzata e di sicura efficacia.

In conclusione un film che gli amanti di non possono non vedere, per tutta la pellicola si vive la stessa atmosfera di quando si leggono i suoi racconti, ed emerge il grande dei due sceneggiatori/produttori per uno dei più grandi scrittori di sempre.

Recensione: splattercontainer.com

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By Anam

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