MATAR A DIOS [SubITA]

Titolo originale: Matar a Dios
Paese di produzione:
Anno: 2017
Durata: 92 min.
Genere: Commedia, Horror, Thriller, Visionario, Grottesco
Regia: Caye Casas, Albert Pintó

Una famiglia si prepara a festeggiare il Capodanno in una isolata casa in mezzo ai boschi quando alla loro porta si presenta un misterioso senzatetto. Si tratta di un che sostiene di essere Dio e minaccia di sterminare la razza umana all’alba, salvando solo due persone appartenenti alla famiglia. Da quel momento in poi il destino dell’ poggia sui quattro ingenui componenti del nucleo familiare, che vogliono tutti salvarsi.

Il cinema di genere indipendente spagnolo continua a vivere un momento di grandissima vitalità artistica. Matar a Dios, presentato in concorso al Fantafestival 2017, dove ha anche vinto il premio per il miglior lungometraggio, ne è solo l’ultima dimostrazione. Nel bellissimo incipit, la macchina da presa segue dall’alto un’auto di notte, su una strada isolata, quasi come in una sorta di Shining al neon. La macchina, all’interno della quale viaggiano un e le sue due figlie, è costretta a fermarsi quando incontra un anziano e barbuto, un po’ folkloristico, un po’ vagabondo, il quale sembra essere ben intenzionato a non farli passare. Poco dopo si farà da parte, ma non prima di rivelare ai passeggeri che dietro l’angolo troveranno un triste e imminente epilogo, cosa che infatti avverrà pochi secondi dopo.

Non lontano da lì, una famiglia si sta preparando a festeggiare il capodanno. Immersi nei loro drammi e nei loro conflitti personali, i quattro malcapitati riceveranno la visita dello strano nanetto, il quale, tra un bicchiere di vino e l’altro, gli rivelerà di essere Dio e che all’alba la razza umana sarà spazzata via. Ed è meglio non sapere nient’altro. Il film vive grazie ad una sceneggiatura arguta, veloce e divertente, e grazie ai volti, alle smorfie e le battute dei cinque formidabili interpreti, valorizzati da una regia mai eccesiva e totalmente al servizio della storia e dei personaggi. Immaginate un episodio di Storie pazzesche [D. Szifrón, 2014], lungo novanta minuti e diretto da Alex de la Iglesia. Imperdibile!

ingenerecinema.com

 

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