LOS PARECIDOS [SubITA]

Titolo originale: Los Parecidos
Nazionalità: Messico
Anno: 2015
Genere: Fantascienza, Horror
Durata: 89 min.
Regia: Isaac Ezban

Nell’ottobre 1968 qualcosa di incredibile accade a un gruppo di persone bloccate in una piccola stazione d’autobus a cinque ore da Città del Messico. Sul posto, si trovano Martin (impiegato della stazione, che aspetta ormai di andare in pensione), Ulises (la cui moglie sta partorendo in ospedale), Irene (in stato di gravidanza avanzato), Rosa (l’impiegata dei bagni), un giovane studente di medicina, una madre preoccupata e suo figlio malato.

Ho scelto I simili all’interno dello sterminato catalogo Netflix perché cercavo un film breve da guardare nel solito ritaglio di tempo, senza sapere altro a parte che a Simone era piaciuto parecchio, e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Di sicuro non mi sarei aspettata una pellicola delirante e zeppa di idee, che sfrutta le atmosfere e i topoi della fantascienza anni ’60 contaminandole col body horror (nell’accezione più stretta del termine) e a qualcosa di più sottilmente Lovecraftiano, spiazzando lo spettatore a più riprese con una serie di dettagli apparentemente stridenti che acquistano significato con il prosieguo della visione. Isaac Ezban è bravissimo a creare suspance fin dall’inizio, affidando ad un narratore onnisciente (affiancato da alcune trasmissioni radio sempre più inquietanti) il compito di catturare l’attenzione dello spettatore prima ancora che lo facciano i due protagonisti con i loro problemi e l’arrivo di personaggi sempre più strani e misteriosi. All’inizio abbiamo Ulìses, che deve raggiungere l’ospedale dove la moglie sta per partorire, e Irene, incinta e in fuga da un marito violento; tutti e due hanno scelto l’autobus come mezzo di trasporto ma, a quanto pare, è completamente bloccata da piogge torrenziali e le corriere sono tutte in ritardo, i telefoni non funzionano, i taxi sono troppo costosi, il bigliettaio scorbutico non aiuta, dopo un po’ le persone all’interno della stazione cominciano a stare male e molte di esse hanno qualcosa da nascondere, in parole povere è un gran casino. Ed è un gran casino per me scrivere de I simili senza fare spoiler perché il bello di un film simile è guardarlo senza sapere nulla, tornando alle atmosfere innocenti ma sicuramente terrificanti di un tipo di Cinema “vecchio” (senza dimenticare serie come Ai confini della realtà!), all’interno del quale la storia conta più dell’effetto speciale e dove persino le idee più spregiudicate e assurde acquistano una loro “serietà”. Più volte, durante la visione de I simili, mi sono ritrovata a ridere come una pazza e un dopo a vergognarmi per averlo fatto, in quanto le implicazioni di ciò che viene raccontato nel film vanno a braccetto con la fantascienza più pessimista e i Dylan Dog più riusciti, portando lo spettatore a dubitare non solo di ciò che viene mostrato sullo schermo… ma anche a fare paranoiche considerazioni sul proprio concetto di realtà.

Quello che vorrei consigliare ai quattro gatti che staranno leggendo queste righe è di non farsi influenzare dall’apparente “pochezza” della messa in scena de I simili. Ezban gira (a mio avviso benissimo, senza arzigogoli ma con molta dimestichezza) con l’ausilio di una cinepresa digitale le cui immagini nitidissime sono state in seguito sporcate dal direttore della fotografia ricavandone un meraviglioso effetto vintage e lo stesso gusto per il “vecchio” caratterizza i pochi effetti speciali, i quali talvolta potrebbero fare gridare all’orrore più di un perfezionista. A questo bisogna aggiungere che gli attori non sono propriamente indimenticabili, soprattutto le donne, nonostante ci siano una faccia in particolare che rimane impressa, grazie a un’incredibile sinergia di casting, make-up e sceneggiatura, e un’altra che per me è già diventata sinonimo di assoluto ed inaspettato disagio. Tutto questo però, ripeto, non deve condizionarvi perché I simili è un meraviglioso giocattolo con un cervello, che non si limita a cavalcare l’onda della presentandosi come l’ennesimo prodotto di vuota forma priva di sostanza; nel marasma dell’offerta Netflix e nel delirio di prodotti sci-fi horror che stentano a raggiungere il livello di sufficienza eppure lo stesso invadono cinema e dell’home video, I simili è un’opera capace di lasciare il segno e farsi ricordare con piacere dallo spettatore talmente fortunato da riuscire a vederla. Se amate i film un po’ weird e la fantascienza con leggere contaminazioni horror non potete proprio farvelo scappare anche perché rischiate che lo tolgano!

Guarda anche  THE GLENARMA TAPES (SubENG)

Isaac Ezban è il e sceneggiatore della pellicola. Messicano, ha diretto film come The Incident. Anche produttore e tecnico degli effetti speciali, ha 32 anni e un film in uscita.

Recensione: bollalmanacco.blogspot.com

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By Anam

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