DARK CITY (SubITA)

Titolo originale: Dark City
Nazionalità: USA
Anno: 1998
Genere: Esoterico, Fantascienza, Noir, Visionario
Durata: 100 min. – 112 min. Director’s Cut
Regia: Alex Proyas

La trama ci racconta della venuta sulla di una razza aliena in via d’estinzione, che decide di usare gli uomini come cavie alla di una via di salvezza: è l’anima, insieme alla capacità umana di rimanere individui a prescindere dalle variazioni del contesto, quello che attira ed interessa gli alieni, dotati invece di una coscienza collettiva che sembra non riconoscere valore all’individuo. L’utilizzo degli esseri umani avviene all’insaputa degli stessi, grazie alla capacità degli alieni di modificare a piacimento la realtà fisica e di instillare qualsiasi genere di ricordo nelle menti dei cittadini, opportunamente addormentati ogni notte a mezzanotte per poter procedere indisturbati nei propri esperimenti. Ad aiutarli c’è uno scienziato umano (Kiefer Sutherland) che procede alla realizzazione dei distillati di memoria iniettati nei cervelli delle cavie con una siringa. La serie di esperimenti ha però una battuta d’arresto quando John Murdoch (Rufus Sewell) sviluppa la capacità di “accordarsi”, ovvero la peculiarità aliena di modificare a suo piacimento la realtà fisica. Murdoch nella finzione di vita cui gli alieni hanno indotto gli umani, un po’ come accade in Matrix, è un serial killer braccato dal Frank Bumstead (William Hurt) e sposato con Emma (Jennifer Connelly). Quanto di questa realtà sia effettivamente tale non è inizialmente definibile, ma col procedere della trama diventerà evidente che al di John è legato quello dell’intera città.

Dark City è un film di genere fantasy, diretto da Alex Proyas, il regista de “Il Corvo”. Come accade spesso, attraverso soggetti fantastici, molti autori vogliono comunicare qualcosa di molto reale e importante, ma in chiave occulta e senza scoprirsi troppo. È il caso di questo film che racconta simbolicamente la storia di un uomo che lotta con i ricordi del suo passato, compresa una moglie che non riesce a ricordare, in un da incubo, immerso perennemente in un’oscurità in cui il Sole è stato oscurato e dove il è completamente in mano ad esseri con poteri telecinetici, alla continua di anime umane. È ben presente la tematica politica o, se si preferisce, metafisica, del controllo globale da parte di una oscura di ordine fisico e astrale, che richiama l’opera degli Arconti, di gnostica memoria, o dei rettiliani, riportati da famosi teorici della cospirazione. Per molti versi precede il più famoso Matrix, per la cui produzione sono state sfruttate anche alcune scenografie di Dark City. Anche qui è presente l’aspetto della salvazione del ad opera di un solo uomo, il consueto eletto che, sebbene cinematograficamente efficace, propone la solita manipolazione culturale che esclude certi poteri dalla maggiornaza degli umani. Non a caso all’inizio del film, il numero della stanza del protagonista John, è la 614 che richiama, il versetto del vangelo di Giovanni 6, 14, in cui viene affermata la venuta del Salvatore, laddove nella versione canonica è scritto:

La gente dunque, avendo visto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse: “Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo“.

In termini più chiari, la manipolazione sta nell’annuncio della seconda venuta del messia inteso come persona singola, invece di intenderla come realtà vivente che si risveglia nel cuore di ogni persona. Il Cristo consiste infatti nell’ Energia Cristica ed è di portata universale. Molto interessante, tuttavia, è il particolare dell’amnesia totale che nel film colpisce tutti, dopo la transizione del sonno-morte che divide ogni dalla precedente. In tal senso gli Stranieri-Arconti, si caratterizzano tra l’altro anche come i nostri guardiani del karma.

Guarda anche  CARDILLAC [SubITA]

Recensione: mymovies.it + agendaitalia.it

By Anam

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