NOISY REQUIEM (SubITA)

Titolo originale: Tsuitô no zawameki
Paese di produzione: Giappone
Anno: 1988
Durata: 150 min.
Genere: Drammatico, Grottesco
Regia: Yoshihiko Matsui

Osaka. Strane e grottesche vite si intrecciano tra loro e prendono piega con esiti decisamente folli: un adolescente innamorato di una ragazzina assaggerà il gusto della morte, una nana repressa sessualmente non trova posto nel mondo, un pazzo innamorato di un manichino femminile uccide ragazze per riempire la sua “amata” di organi vitali al fine di donarle la vita, due senzatetto coreani e malati di vengono maltrattati da tutti coloro che incontrano…

Dopo “Pig Chicken Suicide” (che su asianworld.it verrà pubblicato giovedì), finalmente mi sono ritrovato di fronte al secondo e ultimo film di questo geniale regista giapponese (imdb segnala anche un terzo film, di cui però non trovo traccia). E sono felice di confermare che questo “Noisy Requiem” è uno sconvolgente capolavoro della nipponica. Scarno di dialoghi e girato splendidamente in un magnifico bianco e nero, questo caposaldo di quasi tre ore scorre con inquietudine e angoscia, indagando con gusto grottesco le vite di molti “derelitti della società” e le loro perversioni/speranze in un mondo troppo incasinato e dolente per poterci vivere. Matsui esprime il suo talento, il suo estro visivo ispirandosi vagamente ai colleghi Terayama e Yoshida, rileggendo ciò che i suoi connazionali hanno fatto in passato con geniali originalità e personalità. “Noisy Requiem” è un concentrato di opposti: immagini bellissime e immagini inquietanti, macabre, sconvolgente. Un pugno allo stomaco che ha il sapore di una carezza.

Ne esce una magnifica riflessione sulla morte, sulla vita, sul e sulla psiche umana, dove ogni minuto che passa diventa sempre più bello, dolente e poetico di quanto possa sembrare. Due ore e mezza che non si sentono, avvolte da un pathos e da una maestria difficilmente riscontrabili in altri film. Sconvolgente la seconda parte dell’opera, dove la lascia il posto al surrealismo più feroce e geniale che abbia mai trovato casa su pellicola. Il gusto macabro della bellezza. Capolavorissimo. Da recuperare assolutamente.

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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