COMBAT SHOCK (SubITA)

Titolo originale: Combat
Paese di produzione: USA
Anno: 1984
Durata: 91 min.
Genere: Drammatico, Horror, Thriller
Regia: Buddy Giovinazzo

Un reduce del Vietnam, rimasto traumatizzato dalle atrocità subite in Vietnam, vive in un buco fatiscente con la famiglia (moglie e figlio idrocefalo a carico). Il ragazzo ha un equilibrio psichico fragilissimo e, dopo l’ennesimo pestaggio subito da parte di alcuni malviventi, esploderà la sua rabbia compiendo una vera e propria strage! Ma anche l’ex-marine sta per compiere il suo massacro.

La distruzione dell’american way of life per uno dei migliori titoli della Troma.

Frank è un reduce del Vietnam, la sua psiche minata da continui incubi non lo aiuta nella vita quotidiana devastata dalla miseria e il degrado. Frank è sposato con una donna sciatta e petulante che lo ha reso padre di un neonato, deforme a causa dei gas batteriologici respirati dall’uomo nelle zone di guerra. Frank decide di andare in strada per cercare un lavoro, qualsiasi cosa che lo allontani da questo inferno…

Un grande film che rischia di essere il migliore dell’intero catalogo Troma, la famosa di produzione horror a basso costo americana, il suo stesso fondatore-presidente Lloyd Kaufman pare abbia detto: “Il capolavoro della Troma”. Infestatata da film dozzinali e per lo più dementi, anche se ,bisogna convenire, molti dei quali “storici” (“The toxic avenger” per es.) la Troma può vantare con “Combat Shock” una potente opera politica, una pellicola che è prima di ogni altra cosa un vero e proprio manifesto del low-budget.

Esordio alla regia di Buddy Giovinazzo che trova nell’assenza di soldi accompagnata da una visione estrema della vita la dimensione ideale per descrivere l’incubo americano, in cui una buona parte della popolazione versa(va) negli Stati Uniti d’America, una situazione che sembra ancora attuale in tempi di economica e di guerre combattute in paesi lontani (Iraq, Afghanistan). Un pugno dritto nello stomaco che inquadra lo squallore reale in cui è costretto a vivere Frank, una alienata e impazzita che ha fatto scomodare i paragoni con “Eraserhead” (1976) di David Lynch, con il quale condivide diversi punti di contatto.
Esemplari i titoli di testa intercalati da immagini di repertorio di guerra con video semi-amatoriali che ritraggono Frank, solitario in quello che dovrebbe sembrare il fronte del Vietnam, si percepisce sin da subito l’artificio ma, incredibile, il montaggio ha una sua forza specifica che conduce nel mondo opprimente e malato del protaognista. Sono gli anni 80, il periodo in cui l’horror comincia a flirtrare smaccatamente con il bussiness ma resistono le condizioni per creare il terreno fertile di slanci(disperati) diretti nella convinzione che, in fondo, qualcosa possa cambiare, un pò come tenta di fare “Combat shock” con le sue idee e pensieri disturbanti, un film di una forza ormai sconosciuta ai tempi odierni e che, anzi, può fare sorridere ai più caduti nel cinismo tipico del nuovo millennio.

“Combat Shock” condivide il devastato immaginario urbano-sociale a sfondo horror con almeno altre due opere a basso costo di quegli anni: il celebre “Henry pioggia di sangue” (1986, distribuito solo nei primi anni 90) e lo scatenato “Dead beat at dawn”(1988) di Jim Van Bebber, tre pellicole che partono da diversi punti di vista per descrivere il male comune dell’America corrosa dalle sue stesse fondamenta, opere di rottura che non posso fare altro che “danni” sulla psiche dello spettatore.

La pellicola ha diversi effetti splatter molto ben fatti, si possono ammirare nelle sequenze che mostrano gli orrori della guerra e in diverse sparatorie che si consumano in sordidi palazzi e vie abbandonate della città di Frank. La vicenda è in pratica la giornata-limite di Frank alle prese con i problemi di famiglia e vita nel quartiere, si succede cosi una serie di incontri con falliti-perdenti all’ultimo stadio di vario genere tra tossici ladri, teppisti in cerca di soldi (un trio di brutti ceffi memorabile, occhio all’energumeno con bandana giapponese) e prostitute di strada: un quadretto sconfortante sinistro perché troppo simile alla realtà. Inquietante il figlio di Frank: un neonato-mostro, ricostruito con un pupazzo-meccanico, che emette un rantolante pianto di sofferenza.

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Il protagonista è interpretato con grande trasporto da Rick Giovinazzo, il fratello del regista, nella sua prima e unica esperienza come attore, in seguito si specializza in composizioni musicali per il cinema. Buddy Giovinazzo gira un paio di film diversi anni dopo con Tim Roth (“Libertà vigilata”, 1996) e Ornella Muti (!, “The Unscurred”, 1999), poi si stabilisce in Germania dove gira episodi di serial-tv. “Combat shock” sembra la materializzazione di “American Nightmare” dei Misftis, un’opera che culmina nelle scene finali in un vero e proprio incubo reale e grondante sangue. Inedito in Italia.

cinemaz.com

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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