LA VOCE STRATOS

Titolo originale: La voce Stratos
Paese di produzione: Italia
Anno: 2009
Durata: 107 min.
Genere: Documentario, Biografico, Musicale
Regia: Luciano D’Onofrio,  Monica Affatato

Demetrio Stratos ha attraversato come una cometa luminosa la scena della musica italiana degli anni sessanta e settanta, lasciando una traccia indelebile nei suoi fan e nelle decine di musicisti che lo hanno seguito. La sua morte inaspettata nel 1979, a soli trentaquattro anni, lasciò un vuoto mai più colmato nel mondo della creazione artistica italiana. Stratos è figura politica, interprete di un movimento rivoltoso e fantasioso, che ha trovato il suo culmine nei concitati mesi del 1977 appena prima che tutto si trasformasse in violenza. Le sue canzoni, titoli come Gioia e rivoluzione, Elefante bianco, Luglio, agosto, settembre (nero) senza minimamente concedere alle facili melodie della canzonetta italiana, sono diventati per una generazione inni di impegno e di vita. Come nessun altro autore di canzoni italiano, Stratos ha saputo imprimere alla sua arte (e alla sua leggendaria vita) il senso del tempo, la misura della storia che correva nelle strade delle città europee di quegli anni. Questo completo documentario, che riproduce per la prima volta filmati di repertorio familiare, restituisce la pienezza di un artista che, lo veniamo scoprendo in questi anni, è stato uno dei più grandi “musicisti della voce” del Ventesimo secolo.

A più di 25 anni dalla sua morte la voce di Stratos continua a suscitare entusiasmi ed emozioni. Il corpus del suo lavoro mostra un’eterogeneità unica, estendendosi dai territori della musica commerciale a quelli del rock, del jazz, della musica contemporanea e dell’avanguardia più radicale, sempre a livelli insuperati.

Per estensione ed intensità il carattere del suo lavoro assume l’inafferrabilità del mito, mito che egli realmente è per quegli anni, dei quali la sua voce rappresentava al massimo grado la volontà di cambiamento, di creazione del nuovo e di distruzione del dogma. Demetrio Stratos nasce in Egitto da genitori greci e arriva in Italia negli anni ’60, per iscriversi all’Università. Inizia a cantare – per caso, si dirà – e diventa la voce dei Ribelli, gruppo di punta del “beat italiano”: un cantante greco!
Negli anni ’70 è tra i fondatori degli Area, uno dei più provocatori ed innovativi gruppi di pop sperimentale. Gli Area portano la ricerca musicale direttamente nelle strade e nelle manifestazioni oltre che su disco e nei concerti. Le loro influenze spaziano dal al jazz alla musica contemporanea, dalla musica etnica all’elettronica. Un salto quantico, per un cantante-per-caso di soul e rhytm’n’blues.
A partire dal lavoro sperimentale con gli Area, parallelamente ad esso, Stratos inizia a studiare la voce come puro strumento musicale e sonoro, realizza dischi per sola voce e lavora con artisti del calibro di John Cage. Le registrazioni e le misurazioni effettuate nei Centri di Fonologia testimoniano che oltre ad avere una gamma di esmissione amplissima ha la capacità di emettere due eanche tre suoni di frequenza diversa in contemporanea.
Le sue ricerche rimangono feconde per chi si occupa della voce come strumento musicale, le sue sperimentazioni insuperate.
La ricerca di Stratos sulla voce ha segnato un punto di non ritorno nell’esplorazione della voce umana come strumento musicale, nell’abbandono del linguaggio verbale come forma unica e privilegiata di espressione musicale legata alla voce.
Nel marzo ’79 Demetrio viene ricoverato dapprima a Milano poi al Memorial Hospital di per una grave forma di aplasia midollare.
Demetrio Stratos muore a il 13 giugno del 1979, proprio alla vigilia di un concerto organizzato  per raccogliere fondi per le costose cure.
Il concerto all’Arena civica si tramutò in un colossale tributo all’artista e all’uomo. Sul palco si alternarono un centinaio di musicisti di fronte ad un pubblico di oltre 60.000 spettatori. Un pubblico di massa per un artista che non era mai stato “di massa”.

Guarda anche  THE WICKER MAN [SubITA]

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By Anam

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