ATTRAVERSANDO IL BARDO

Titolo originale: Attraversando il Bardo
Paese di produzione: Italia
Anno: 2014
Durata: 60 min.
Genere: Documentario, Spirituale
Regia: Franco Battiato 

Non solo musica e parole. Le riflessioni di sul concetto orientale di Bardo e sull’Aldilà vengono affidate a un’opera complessa edita da Bompiani e intitolata «Attraversando il Bardo». Riflessioni, commenti, testimonianze di culture vicine e lontane ci restituiscono il pensiero a tutto tondo sullo spirito e la metafisica di uno degli artisti italiani più ispirati della seconda metà del Novecento.

Nel le parole di lama tibetani, monaci, teologi, psichiatri, ricercatori, viaggiatori astrali, fisici quantistici, filosofi e attrici. E naturalmente le parole del musicista siciliano. «Tutti – scrive Battiato nel libro – siamo prigionieri delle nostre abitudini, paure, illusioni. Le sofferenze dovrebbero indurci ad abbandonare l’ego che chiude la strada del ritorno alla nostra natura divina. Noi esseri siamo orgogliosi del libero arbitrio e guai a chi mette in discussione questa libertà. Ma ahimè, non è così.

In realtà, siamo schiavi delle nostre emozioni che ci determinano, dei desideri che ci dominano e spesso finiscono in tragedia…bella libertà! La liberazione non può avere legami, né attaccamenti. Di notte, quando si sogna, ci sembra tutto vero. Al risveglio scopriamo che non lo era. Gli elementi terra, acqua, fuoco, aria e spazio sono presenze non esistenti, non hanno natura propria. Il senso della nostra esistenza terrena è quello di crescere, diventare esseri completi e ritornare all’unità».

Questa volta, però, non si parla soltanto di un o di un album ma anche di un documentario contenuto nello stesso cofanetto e incentrato sul tema della morte e di come essa è concepita nelle diverse tradizioni spirituali, sia dall’Occidente che dall’Oriente. Il titolo del film-documentario, le cui riprese sono iniziate a giugno, richiama al Bardo Todol, ovvero il testo più noto della letteratura tibetana.

Una cultura che da sempre affascina e ispira il musicista siciliano, il quale, nella sua isola, ha deciso di compiere alcune riprese particolari e più che suggestive. Gli scenari e i panorami di Sicilia, infatti, rapiscono lo spettatore e lo lasciano senza fiato. Si passa dalle famose Cave di Cusa, nel trapanese, fino all’altopiano dell’Argimusco, dove addirittura svettano menhir e dolmiti.

Il documentario è intriso dello stesso lirismo che contraddistingue il musicista, in grado di alternare con facilità gravità e leggerezza, traducendo le proprie impressioni in musica e immagini emozionanti, capaci di toccare le corde più intime dello spettatore e suscitare commozione e tenerezza, ispirando anche l’indagine riguardo il senso più profondo dell’esistenza umana. Il documentario contiene anche i contributi, tra gli altri, di Manlio Sgalambro, Stanislav Grof, Geshe Gelek, Lama Monlam e Cristina Coltelli.

Tra le collaborazioni presenti in «Attraversando il Bardo» anche quella di Manlio Sgalambro, il filosofo scomparso a marzo, autore di vari testi e amico fraterno di Franco Battiato. «Non solo la mia morte è la sola cosa che nessuno può fare al posto mio – conclude Manlio Sgalambro – ma lo è tanto poco che è proprio ciò che fa l’altro. La mia morte è nel dominio dell’altro, non mio, la mia morte così fantasiosa quanto un racconto di fate. “La morte non è uguale per tutti” si deve intendere nel senso più rigoroso. Non tutti muoiono, ma colui che non muore è chi non sa niente della propria morte. Solo l’ignorante, colui che vive inconsapevolmente, non sa infatti nemmeno di morire. Contrariamente a quanto afferma Spinoza, che solo il saggio ha l’esperienza dell’eternità, solo l’ignaro, invece, non muore».

Recensione: iltempo.it

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By Anam

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