69 SIXTY NINE [SubITA]

Titolo originale: 69 sixty nine
Nazionalità: Giappone
Anno: 2004
Genere: Commedia
Durata: 114 min.
Regia:

1969 Sasabe, un paese vicino Nakasaki. Il carismatico liceale Ken, influenzato dalle notizie che arrivano dall’ sui movimenti giovanili americani e europei, decide di organizzare anche nella sua scuola un Festival sulla falsariga dei modelli di Rushmore o Woodstock.
Il suo fine dichiarato è far colpo sulla bella ‘Lady Jane’ di cui è innamorato. A questo fine, spalleggiato dal più politicizzato Adama, convince un gruppo di studenti a barricare il liceo. L’azione ha ma i colpevoli vengono scoperti e puniti. Questo non impedirà a Ken di portare a termine il suo progetto di Festival e ad avere anche, sul feroce di ginnastica, una vittoria ‘politica’.

Siete curiosi di sapere come hanno vissuto il ‘ in Giappone? Bene, questo piccolo gioiello del genere ‘coming of ages’ non ve lo dirà. Sì perchè, a dispetto del titolo, il film utilizza quegli anni come sfondo, come pretesto narrativo più che come tema centrale. Il periodo è evocato molto simpaticamente da alcune trovate visive: gli stupendi titoli di testa con animazioni che si rifanno alle commedie brillanti di quegli anni (La pantera rosa o 007 per citare le prime due che mi vengono in mente), l’uso dello split screen, il film in super 8 girato dal protagonista, la colonna sonora che utilizza due immortali canzoni dei Cream. Si tratta però di evocazione, appunto, non di ricostruzione. Anche i riferimenti socio-politici sono più funzionali all’azione cinematografica che non alla definizione storicistica dei caratteri (non so se mi rendo conto di quello scrivo :em05:) : le basi americane, la guerra del viet-nam, la rigida segregazione dei sessi in ambito scolastico, le punizioni corporali per gli studenti indisciplinati.

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69 è la di un’amicizia, dell’avventura di quel anno, della presa di della propria personalità da parte dell’irresistibile protagonista.
69 è la per un età più che per un’epoca. Per le emozioni che fanno battere forte il e il candore della ancora vergine.
69 è anche, e soprattutto, un’opera leggera, divertentissima con interpreti perfetti (ma a questo siamo abituati) e alcuni momenti memorabili: il racconto iniziale di Ken, le barricate (geniale l’uso di Summertime di Janis Joplin :em16: ), lo scontro col capo delle gang.

Recensione: asianworld.it

By Anam

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