THE BUTCHER BOY [SubENG]

Titolo originale: The Butcher Boy
Nazionalità: Irlanda, USA
Anno: 1997
Genere: Drammatico, Grottesco, Visionario
Durata: 103 min.
Regia:

France Brady ha un padre musicista fallito e alcolizzato e una madre psicotica. Dopo il della madre finisce in un collegio religioso, poi in riformatorio e infine in un manicomio, perché la follia, secondo qualcuno, è una tara ereditaria…

Francie Brady assieme al suo migliore amico Joe sta vivendo un’infanzia di alti e bassi , tra le fantasie normali da ragazzini e una realtà sempre più difficile da vivere con padre è un musicista fallito, per giunta alcolizzato e violento oltre a una madre con diversi problemi di natura psichiatrica. Quando la madre si suicida e Joe parte per una di navigazione, Francie si ritrova solo e comincia a pensare che l’acida Mrs Nugent sia la causa di tutti i suoi mali. Tra un’apparizione della Madonna e l’altra ( Madonna che ha le fattezze di Sinead O’Connor) comincia a fare il giro di istituti religiosi, riformatori e scuole di correzione perchè il suo comportamento sociale sta diventando sempre più e pericoloso.
Anche perché tutti pensano che la follia sia un male ereditario….
È perlomeno curioso che un regista affermato anche presso il grosso pubblico come abbia tutti questi problemi con la distribuzione nostrana che puntualmente maltratta i suoi film irlandesi a minor budget dopo che ha incassato soldi su soldi con molti suoi film hollywoodiani .È addirittura delittuoso ignorare del tutto un film come questo che si è addirittura portato a casa un Orso d’Argento a Berlino. Mica pizza e fichi.
Il garzone del macellaio probabilmente è anche uno dei suoi film migliori perché racchiude in sè molti temi cari alla poetica jordaniana. Con il suo solito stile sbilenco a sfiorare tangenzialmente molti generi il film del regista irlandese descrive con grande creatività un mondo in cui la favola cerca di entrare a colpi di maglio nella realtà (vedi gli alieni con testa d’insetto, l’apparizione della Madonna, l’esplosione di una bomba atomica), in cui gli adulti con la loro fissità di sguardo e di comportamenti si contrappongono ai ragazzini che con la loro fantasia riescono a smuovere montagne, un mondo in cui la vita paesana scorre sempre al medesimo ritmo con i soli scossoni dati da ragazzini ribelli allergici alle regole, un mondo in cui il cattolicesimo di facciata che lo contraddistingue copre le magagne e gli scricchiolii delle varie unioni familiari.
La figura di Francie Brady si erge maestosa: è un ragazzino che ha una madre con seri problemi psichiatrici e un padre che si fracassa il fegato al pub. E quando il babbo torna a casa per Francie sono botte da orbi perchè queste sbornie non sono rassicuranti come quelle che di solito si vedono nei film irlandesi. Francie ha un amico,o meglio un fratello di sangue, Joe con cui inventa storie oltre il limite dell’assurdità. La madre si suicida e lui che già manifesta problemi comportamentali viene inviato in un convento a “maturare”. Ma il parroco è un pò troppo lungo di mani e lui torna a casa appena in tempo per essere spedito in una specie di manicomio perchè ritengono il problema della follia ereditario. Continua a scappare ma il suo destino è quello dell’istituto di cura.
Il film di Jordan ha diverse anime e riesce a far convivere generi a prima vista antitetici. C’è un uso discretamente orginale della voce fuori campo che mantiene sempre un tono che va dall’ironia acida al sarcasmo feroce anche quando sullo schermo non vengono mostrate cose piacevoli.
Addirittura c’è una parte quasi splatter dedicata alla vendetta di Francie contro la signora Nugent che lui ha visto sempre come causa dei propri mali. Se per molti questo film poteva diventare il classico percorso formativo di un ragazzino sul limitare dell’adolescenza, nelle mani di Jordan questo diventa un nero romanzo di (de) formazione.

Sarà che il mondo ce l’ha con Francie però lui indubbiamente se le va a cercare e compie atti che gettano dubbi inquietanti sulla sua sanità mentale.
La storia di Francie, tratta da un romanzo di Patrick Mc Cabe (che ha anche cosceneggiato) è un pò la radice marcia da cui è nato un film come Breakfast on Pluto che ha un pò lo stesso stile di questo ma molta meno amarezza.
Un po’ storia d’amicizia, un po’ ritratto di un’Irlanda non così turistica prigioniera dei suoi rituali atavici, un po’ esplorazione mistica new age (con tanto di apparizione di Madonna canterina che ha le fattezze di Sinead O’Connor), il garzone del macellaio è un film pienamente neiljordanesco dalla prima all’ultima sequenza. Sempre in bilico tra dramma e commedia è la storia di un ragazzino qualunque cresciuto troppo in fretta e senza alcun principio morale e religioso. In barba alla finta unione della sua e in barba al cattolicesimo integralista da sempre sua dottrina. Una tragedia che si veste da black comedy.

Guarda anche  ADORATION [SubITA]

Recensione: bradipofilms.blogspot.com

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By Anam

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