THE BIG FIX (SubENG)

Titolo originale: The Big Fix
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 1978
Durata: 108 min
Genere: Thriller, Noir, Commedia, Drammatico
Regia: Jeremy Kagan

Moses Wine, ex hippy ora investigatore privato con due figli a carico, viene ingaggiato da un’amica del college, attivista politica, per indagare su una serie di sabotaggi legati alla campagna elettorale di un candidato progressista. Quella che sembra una piccola indagine diventa presto una discesa in un labirinto di segreti, complotti e vecchi fantasmi della sinistra radicale americana. Tra attentati, dossier falsificati e conti in sospeso con il passato, Moses si ritroverà coinvolto in un’indagine che è anche resa dei conti con la sua generazione e i suoi ideali.

C’è sempre qualcosa di marcio sotto i buoni propositi, sembra dirci The Big Fix, con il ghigno ironico e malinconico di chi è sopravvissuto agli anni Sessanta ma ne porta ancora le cicatrici tatuate sul cuore. Jeremy Kagan dirige un noir post-idealistico travestito da detective story, ma in realtà costruisce una radiografia delle illusioni infrante di un’intera generazione. E Richard Dreyfuss – nei panni dell’investigatore Moses Wine – è il nostro Virgilio in questo purgatorio di memorie compromesse.

Moses non è il classico eroe hard-boiled: zoppica, ha un passato da attivista hippy, è padre single e gira armato solo di sarcasmo. È un personaggio emblematico della fine di un’epoca, del tramonto degli ideali sessantottini inghiottiti dalla macchina del compromesso. Il suo sguardo disilluso è quello di chi ha smesso di cantare “Imagine” e ha cominciato a pagare l’affitto.

Il film ci accompagna tra le pieghe meno raccontate del thriller politico: non quelle glamour alla All the President’s Men, ma quelle tristi e grottesche in cui i vecchi compagni di lotta sono diventati pubblicitari, funzionari, cinici operatori del sistema che una volta giuravano di voler abbattere. L’indagine diventa un pretesto per scavare tra le macerie del progressismo americano, e The Big Fix lo fa con un tono sospeso tra ironia amara e sincera malinconia.

Guarda anche  EVERYBODY WANTS SOME!! [SubITA]

Non ci sono eroi in questa storia. Solo reduci. E, come in un noir esistenziale firmato Chandler ma riletto sotto acido, tutto è sfumato, ambiguo, colmo di fantasmi. Chi sta sabotando chi? Chi è ancora idealista, e chi si è venduto? Domande che Kagan non vuole risolvere, ma lascia galleggiare nella testa dello spettatore come fumo di vecchie Marlboro su un vinile di Dylan graffiato.

C’è una bellezza ruvida nella fotografia, un calore sporco nei colori che sembrano provenire da una memoria in VHS, e un montaggio che non ha fretta di arrivare: è la lentezza del disincanto. E poi c’è Dreyfuss, perfetto nel ruolo dell’uomo troppo stanco per sognare, ma troppo lucido per fingere che tutto vada bene.

The Big Fix è il requiem di un’utopia. Un noir senza glamour, in cui l’unico mistero vero è capire dove sono finiti i sogni collettivi. E se valga ancora la pena inseguirli. O se, come Moses Wine, dobbiamo semplicemente cercare di restare a galla – con una pistola scarica, due figli da crescere, e un ricordo che brucia ancora.

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Related Posts