CASTAWAY ON THE MOON [SubITA]

Titolo originale: Kimssi pyoryugi
Nazionalità: Corea del Sud
Anno: 2009
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale, Visionario
Durata: 116 min.
Regia: Lee Hae-jun

“Se non esiste nessuno, la non ha senso”.

Castaway on the moon di Lee Hae-jun è una deliziosa favola moderna, colorata, intelligente, che fa divertire e riflettere.

Al centro della vicenda due solitudini destinate ad incontrarsi: Kim, impiegato d’azienda economicamente al verde, che decide di buttarsi da uno dei ponti più alti di Seul sul fiume Han; la giovane Kim, reclusa volontaria da tre oltre anni nella propria stanza, i cui unici contatti col mondo sono internet e una macchina fotografica/cannocchiale con cui osserva la Luna e la città circostante. La ragazza vedrà il tragi-comico esito del tentato suicidio dell’uomo e instaurerà con lui un rapporto speciale che la porterà ad “affacciarsi” sul mondo…

Due isolati, ma in mezzo alla gente, in mezzo alla città. Due lati della stessa medaglia, quella di chi vuole auto-emarginarsi dal mondo con il suicidio o la reclusione volontaria, ma finisce per non riuscirci. Di fronte a loro una società coreana che non accetta il diverso. La stessa ragazza, Kim, inizialmente vede l’uomo spiaggiato come un alieno che vuole comunicare con gli umani. Tra i due, così lontani e così vicini, nasce quasi una d’amore, poiché affini nella loro disperazione e desiderio di isolamento dalla comunità.

C’è una bella idea dietro il film di Lee Hae-jun, ovvero il paragone tra Terra e Luna, o meglio il fatto che solo due volte all’anno, per soli venti minuti, il mondo diventa vuoto come la Luna. Il regista coreano, soprattutto nella prima parte del film, riesce a sfruttare al massimo questo spunto, dotando Castaway on the moon di una leggerezza lunare.

Il risultato è una morbida ma non molle, di quelle che fanno davvero tenerezza. Castaway on the moon riesce a mantenersi scanzonato e colmo di speranza per lungo tempo, ma inciampa in un finale troppo (melo)drammatico, che stona e purtroppo appesantisce l’intera pellicola. Nonostante questo, ed è un errore che però possiamo perdonare, una delle opere più originali del recente cinema orientale.

Recensione: orientexpress-movies.com

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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