SOMBRE [SubITA]

Titolo originale: Sombre
Paese di produzione: Francia
Anno: 1998
Durata: 112 min.
Genere: Drammatico, Horror
Regia: Philippe Grandrieux

Preda di un desiderio che degenera sistematicamente in furia omicida, il marionettista Jean (Marc Barbé) si sposta in macchina seguendo il Tour de France e mietendo vittime femminili scelte tra prostitute e incontri casuali. Barbaramente soppresse tre donne, trova sulla propria strada le due sorelle Claire (Elina Löwensohn) e Christine (Geraldine Voillat) – riservata e pudica la prima, espansiva e seducente la seconda – con le quali stabilisce un taciturno rapporto di amicizia. Durante una gita al lago, l’uomo, eccitato dalla provocante nudità di Christine, la aggredisce brutalmente ma è fermato in extremis dall’intervento della sorella, nei confronti della quale nutre, ricambiato, un interesse insolitamente inoffensivo. In seguito a una serata passata tra alcool, ballo e situazioni orgiastiche, tra Jean e Claire si crea un’intimità intessuta di scontrosità e tenerezza: è quell’amore che nessuno dei due ha mai provato?

Una perla. Grandrieux è un grandissimo regista, e questo film oscuro, come si evince dal titolo, – con una perennemente in ombra e dai ritmi lenti ma mai compassati, tesi piuttosto a valorizzare le accelerazioni improvvise – regala una densità rara, rappresentata non solo dalla regia magistrale, ma anche da un cast validissimo. Il film è la storia di un uomo che ha un problema molto serio nella relazione con l’altro sesso. Non riesce a vivere esperienze sessuali senza trascendere nella violenza omicida. Per questo si relaziona solo a prostitute. L’amore è la sola ancora di salvezza, ma metterebbe a dura prova il suo scarso equilibrio. Quando conoscerà una giovane ragazza altrettanto problematica con la quale inizia una sorta di relazione-non relazione basata sulla tenerezza ed il controllo, il film prenderà inizierà a suggerire, più con il silenzio che con le azioni, una lunga serie di emozioni. Il legame tra intimità e violenza è reso magistralmente, senza mai trascendere nel gore, e risultando quindi ancor più agghiacciante. Ciò che riesce a creare Grandrieux è una certa atmosfera, trasmettendo fortissime sensazioni, giocando su un sottile filo tra l’incontrollabile e disturbante comportamento del protagonista nella sua libido, e una certa innocenza infantile che lo contraddistingue, rendendolo tenero nella sua scoperta di una sorta di amore e mai condannandolo o confinandolo al ruolo del “cattivo”.  La regia è impressionante, con stacchi, accelerazioni, dettagli sfuocati e continui, campi lunghi e primi piani su dettagli. Il tutto risulta in un disorientamento e una delocazione dello spettatore. Film magistrale, con ottime musiche a supporto, e profondo, molto più di quanto si possa immaginare da una descrizione. E’ un’esperienza, da fare assolutamente. Potrebbe essere definito un capolavoro.

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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