PERDUES DANS NEW YORK [SubITA]

Titolo originale: Perdues dans New York
Paese di produzione: Francia
Anno: 1989
Durata: 52 min.
Genere: Fantastico, Sperimentale, Visionario
Regia: Jean Rollin

Uno strano dispositivo, chiamato Dea della Luna, permette di effettuare viaggi nello spazio e nel tempo. Due ragazze, entratene in possesso, tentano quindi di visitare New York, immaginando di essere cresciute in quella sterminata città.

Castelli decadenti, cimiteri inviolabili, cripte silenziose, spiagge deserte, paesaggi autunnali, versi di animali notturni, temporali insistenti, tramonti interminabili. Sono tutti elementi, minimi comuni denominatori, presenti nella filmografia romantica di Jean Rollin. Nell’elenco mancano però le protagoniste fondamentali, caratteristiche, essenziali: sono loro, le vampire solitarie, sperdute, tristi, innamorate, lesbiche. Vampire le cui sensuali, perfette forme fisiche, vengono suggerite -quando non sono esplicitamente esposte- con il contributo di generosi veli, indossati con malcelato compiacimento e smossi dal vento. Forme delicate, timidamente offerte alla debole luce lunare o a quella, comunque flebile, di qualche occasionale lanterna. Vampire attraenti dunque, ovvero creature notturne che spesso non è dato sapere (loro stesse non lo sanno) chi siano realmente, dove siano dirette e soprattutto perché siano così infelici. La malinconia, il male di vivere (non a caso si tratta di non morte), la sessualità inappagata, il romanticismo: sono gli ingredienti principali che alimentano -con maggiore o minore gradazione- più o meno tenacemente l’intera filmografia del regista. che ha quasi sempre trascurato le sceneggiature, sin dagli esordi, continuando a preferire un tipo di cinema suggestivo, dove il racconto si sviluppa a livello subliminale, onirico, mediante uso di immagini ipnotiche quando non veri e propri archétipi. Attento alla messa in scena, in grado di valorizzare al massimo i modesti budget messi a disposizione, riuscendo talvolta ad ottenere sorprendenti risultati, dal taglio quasi pittorico, eppure poco apprezzato dalla critica del tempo, quanto snobbato dal pubblico per via di temi considerati talvolta blasfemi, Rollin si è visto costretto a scendere a compromessi -per necessità alimentari- finendo così (con gli pseudonimi di Michel Gentil, Michel Gand, Robert e René Xavier) a dirigire pellicole destinate al circuito delle luci rosse. La carriera cinematografica inizia nel lontano 1968, con un significativo film composto da due differenti cortometraggi realizzati in bianco e nero (Le viol du vampire), eppure Rollin proseguirà sino alla fine, anche nell’ultimo lavoro (Le masque de la Méduse,completato nel 2010, pochi mesi prima del decesso), ad immergersi in un clima melanconico, pessimista e romantico; tra alti e bassi, riuscendo comunque, anche nelle opere meno efficaci, a lasciare la sua firma, quella cifra stilistica costituita da tutti quegli elementi sin qui citati più volte.

Le avversità di un sistema distributivo chiuso ai suoi lavori (in Francia soprattutto) lo portano a dirigire Douces pénétrations (1976): un altro esordio, questa volta nell’hard, che lo vedrà -volente o nolente- tra i pionieri del genere (segue di poco l’avvio della Golden Age of Porn con autori del calibro di Gerald Damiano, Radley Metzger o, per restare in Francia, José Bénazéraf e Gérard Kikoïne) senza più riuscire a staccarsene definitivamente. Ed è proprio da questo mondo che, dopo averla incontrata sul set di Vibrations sexuelles (1977), preleva di peso la splendida Brigitte Lahaie, destinata a diventare la sua musa ispiratrice, presenza pressoché costante ma solo nei film “normali”. Alternando comunque il porno con tentativi periodici di ritorno al suo amato cinema horror romantico, Rollin ha cercato di perseguire un lavoro disinteressato (e perciò artistico), girando contro tendenza e pagandone le conseguenze, scendendo a compromessi con lo dei set allestiti per realizzare film hard. Set che ha frequentato sino a circa metà Anni ’80, quando la sua opera è stata rivaluta attirando le attenzioni di un gruppo via via crescente di estimatori in tutto il mondo. Da allora ha ripreso a viaggiare, camminando a passo lento in sentieri solitari, circondati da alberi quasi spogli le cui foglie avvizzite, trasportate dal vento, coprono indefiniti percorsi. Percorsi compiuti in un concentrato pessimismo, in un silenzio assordante rotto saltuariamente da tuoni in lontananza, da versi di animali notturni. Sentieri che conducono verso un inevitabile traguardo, verso un pacifico, taciturno e accogliente cimitero. Rollin raggiunge così la sua duplice méta: con il passare degli anni è giustamente diventato famoso, un Autore indimenticabile e al tempo stesso, il 15 dicembre 2010 all’età di 72 anni, trova finalmente la pace. Se ne è andato in punta di piedi, senza altisonante addio, consapevole però che, nonostante l’implacabile trascorrere del tempo, resterà per sempre vivo; (ri)tornando saltuariamente, di tanto in tanto, sottoforma di fantasma romantico, gentile e persuadente, a sollecitare le nostre con le sue immortali, dolci, nostalgiche, amabili vampire.

Guarda anche  HIGH-RISE (SubITA)

di undying per filmtv.it

Come è stato il film ?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

0 Comment

No Comment.

Related Posts

AGRAfilm è ONLINE AGRAfilm è OFFLINE