PALINDROMES [SubITA]

Titolo originale: Palindromes
Nazionalità: USA
Anno: 2004
Genere: Drammatico, Grottesco
Durata: 100 min.
Regia: Todd Solondz

Aviva è una tredicenne dal nome palindromo, goffa e sensibile ma determinatissima a glorificare la vita mettendo al mondo un bambino. Per questo motivo lascerà la famiglia e inizierà un in un’America ancora più “borderline” di lei…

Quelli che benpensano…

Ben pensanti e buonisti, si sa, sono la peggior categoria umana che possa capitare sotto mano. Pulitini e apparentemente impeccabili, nascondono il più delle volte una sporcizia interiore ben radicata nell’animo, camuffata da camicie al profumo di lavanda e scarpe perfettamente allacciate da un fiocco a doppio giro. Purtroppo per Aviva, piccola-grande protagonista di Palindromi, di simili individui ne incontrerà parecchi lungo il cammino, a partire dai suoi genitori.
Innamorata dei bambini fin da ragazzina, Aviva non vede l’ora di averne uno tutto suo. L’occasione fa l’ ladro, e appena compiuti i tredici anni la ragazza non perde tempo: la “prima volta” sarà anche quella decisiva. Grazie a un imbarazzante rapporto sessuale, lungo un nano secondo, riesce a farsi ingravidare da un ignaro e impacciatissimo partner, ma i suoi genitori, sbigottiti da una simile eresia, la costringono subito ad abortire. Nonostante Aviva provi a lottare con tutte le sue forze per tenere il piccolo che ha in grembo, la sgraziata madre ha la meglio su tutto, non curante dei sentimenti e delle volontà di chi, a conti fatti, dovrà effettivamente finire sotto i ferri. L’operazione non va per il verso giusto e, il suo sogno più grande, si frantuma in mille pezzi. Resta soltanto qualche scheggia deforme e indistinta, proprio come le esperienze (e le persone) che segneranno la sua vita.
Interpretata da otto attrici diverse, che intervengono a seconda del momento e della fase in cui si trova la protagonista, Aviva rappresenta un po’ tutti noi, o meglio, la condizione in cui prima o poi tutti ci veniamo a trovare. Rappresenta il desiderio di riscatto, di cambiamento, di fuga ma anche e soprattutto il desiderio di libertà, intesa come incondizionata espressione del proprio amore. Non ci sono molti punti di appiglio in Palindromi, ne tantomeno certezze: procedendo attraverso un tono spiazzante – un momento drammatico, un momento comico/grottesco – Todd Solondz mecola le carte in tavola come una mazziere impazzito, fuorviando il più possibile lo spettatore. Il volto della protagonista cambia in continuazione, l’ambiente non è mai lo stesso, la storia è a tratti discontinua e non c’è un filo logico netto che assembli il tutto. Se a primo impatto questo atteggiamento sembra sottrarre qualcosa all’andamento generale del film, da una seconda analisi, non più istintiva ma ragionata, emerge invece l’esatto contrario: non riuscendo a rimettere insieme i pezzi di un vaso rotto, apprezziamo di più l’unicità di ogni singolo frammento che altrimenti non avremmo mai osservato. Ogni episodio che compone la vita della ‘multiforme’ Aviva, preso singolarmente, e non incastrato a forza in una totalità, assume un significato profondo e poetico. Un’opera spiazzante e irregolare, che fa del “difetto” il proprio punto di forza: dopo la visione sarà impossibile dimenticare le mirabolanti e sconclusionate avventure di Aviva.

Da notare- I nomi di molti personaggi (Aviva, Bob, Otto) sono palindromi: se letti al contrario rimangono identici.

Recensione: bizzarrocinema.it

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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