LES DEMONS [SubITA]

Titolo originale: Les Démons
Nazionalità: Canada
Anno: 2015
Genere: Drammatico, Psicologico, Thriller
Durata: 118 min.
Regia: Philippe Lesage

Les Démons (I Demoni) è un film del 2015; una vera e propria perla ancora inedita nelle sale dello Stivale, dove la distribuzione deve fare sempre i conti con un mercato che predilige i contenuti di evasione a quelli più scomodi, sui quali qualche volta varrebbe la pena soffermarsi, indagare e magari anche confrontarsi.
Non crediate però di trovarvi di fronte a una pellicola dai toni pesanti o dai dialoghi ostici: uno dei grandi pregi del regista Philippe Lesage è anzi proprio quello di mettere in scena un racconto che incede a tinte tenui, a misura d’uomo – o meglio di bambino. È proprio questo taglio leggero, probabilmente, che fa di Les Démons un film che non risparmia nulla allo spettatore, diventando a modo suo perfino “selvaggio”. Ragion per cui, nell’attesa di una distribuzione italiana, auspichiamo che chiunque organizzi festival o rassegne voglia selezionarlo per proporlo al pubblico di casa nostra.

l quarantenne Lesage, che oltre alla regia firma anche la sceneggiatura, ha al suo attivo diversi premi ottenuti per lo più nell’ambito del cinema indipendente e dei documentari. Cresciuto a Longueuil e Montreal, in Canada, per ambientare Les Démons sceglie in particolare il sobborgo Old Longueuil, un luogo – almeno così fanno intuire le poche e scarne cronache – legato in qualche modo ad esperienze personali che ricondurrebbero ai temi del film. Felix è un bambino di dieci anni che frequenta un gruppo di suoi coetanei a scuola e in piscina, ma è un bambino triste, pauroso, infelice a dispetto del nome che porta. La sua ansia lo spinge a trasformare tutte le sue paure in fobie, che interiorizza nel profondo, fino a farle diventare dei veri e propri demoni. Il deficit di sicurezza di Felix non può trovare una compensazione né nel rapporto con il fratello e la sorella maggiori, che hanno altre amicizie e altre priorità, né in quello con i litigiosi genitori, perennemente in matrimoniale. Il protagonista è così costretto a scoprire da solo chi sia (anche sessualmente) e chi siano gli altri. Come ogni bambino, è dotato di una grande che riesce a stento a gestire, e quando viene a sapere della scomparsa di un suo compagno di scuola inizia a pensare ossessivamente a dei racconti che lo avevano turbato in precedenza: delle voci sulla presenza nel quartiere di una banda che rapisce e sevizia i minori. È forse questo il momento in cui, più o meno consapevolmente, Felix è costretto a fare i conti anche con i demoni esterni. Lui e il gruppo dei suoi coetanei, che credono di aver scampato il pericolo, si ritroveranno comunque a dover affrontate una sorta di perdita dell’innocenza. Perché non è detto che le acque di una piscina siano più sicure rispetto al mare aperto.

Les Démons è un film che affronta il tema della pedofilia? Indubbiamente sì, tra gli altri. Tuttavia sarebbe più esatto dire che è una pellicola che descrive un mondo: il mondo dei bambini che a dieci anni non sanno ancora chi sono e cercano di scoprirlo. Un’età in cui il confronto con gli diventa indispensabile, a patto che gli adulti osservino, siano in ascolto e non si girino dall’altra parte. Da questo punto di vista i 118 minuti di Lesage sono lungi dall’ didascalici, retorici, emotivi, evocativi. Merito ovviamente della sceneggiatura che non cede mai ai luoghi comuni, al prevedibile o, peggio ancora, a intenti didattici o moralistici; ma merito anche di una regia che non si è lasciata irretire dal tema forte e, al contrario, ha utilizzato tanti temi e tanti spunti per fare un film potente, onesto, credibile. Les Démons è una pellicola sorprendente dall’inizio alla fine, dove nulla è dato per scontato e dove nulla e nessuno è quello che lo spettatore si aspetta. Lesage maneggia la macchina da presa con una padronanza assoluta e con una capacità di descrizione che entra quasi “fisicamente” nei luoghi e nei personaggi. Quello che colpisce ancora di più, però, è la sua estrema abilità nel gestire gli spazi: i movimenti di macchina, uniti all’utilizzazione dello spazio in cui vengono fatti muovere i personaggi, regalano allo spettatore momenti di cinema che sembra in 3D pur non essendolo. Un risultato ottenuto anche grazie al grande lavoro fatto con le scenografie e con le musiche.

Guarda anche  A COMEDIA DE DEUS (SubITA)

Recensione: anonimacinefili.it

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By Anam

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