KIN-DZA-DZA! [SubITA]

Titolo originale: Kin-dza-dza!
Nazionalità: URSS
Anno: 1986
Genere: Commedia, Drammatico, Fantascienza, Grottesco, Visionario
Durata: 135 min.
Regia: Georgiy Daneliya

Un impiegato e un violinista a spasso per Mosca si imbattono in uno strano vagabondo con in mano un misterioso apparecchio fantascientifico. Dopo aver schiacciato il bottone che avvia il marchingegno i due si ritrovano catapultati in un pianeta sabbioso in cui gli abitanti hanno strane usanze ed abitudini.

Travolti da un insolito destino nel sabbioso pianeta Pluk

Cultissimo nella madre patria Russia, Kin Dza Dza, racconta le avventure di Vladimir Nikolaevich Mashkov, un costruttore edile, e Gedevan Aleksandrovich, un violinista (o presunto tale?). I due si imbattono per caso in un barbone infreddolito e apparentemente ubriaco che dice di provenire da un pianeta lontano e mostra loro un congegno per viaggiare nello spazio. Vladimir e Gedevan schiacciano un pulsante del congegno e si trovano istantaneamente catapultati in un pianeta desertico chiamato Pluk. Luogo folle e inospitale, abitato da gente folle e inospitale. Come ritornare sulla terra?

Il plot di Kin Dza Dza è quello classico di molto cinema di genere: uno o più personaggi, trovatisi per fatalità lontani da casa, intrappolati in luoghi scomodi e pericolosi, devono a tutti i costi trovare un modo per tornare al focolare domestico passando attraverso numerose peripezie. Le ambientazioni sono quelle tipiche da film post-apocalittico anche se più dadaiste e debosciate (la ruggine riveste ogni cosa e tutto appare irrimediabilmente scassato). Anche il pianeta desertico non è una novità (il libro Dune di Frank Herbert ha fatto scuola), così come la male assortita di protagonisti: un cliché le cui origini si perdono nell’alba dei tempi.

Ma allora cosa rende così stramaledettamente alieno e inedito Kin Dza Dza? Sicuramente gli abitanti di Pluk contribuiscono molto, con la loro follia dilagante, le loro manie, la loro delirante esclamazione “Koo!” e la loro struttura sociale basata sul niente. Ma può bastare così poco? Assolutamente no. Il segreto del film è, molto probabilmente, in quel mix emotivo che trapela da ogni scena: si ride di brutto ma sempre con mestizia. Serenità e malinconia, umanità e disumanità, glacialità e partecipazione, comicità demenziale e addirittura angoscia convivono assieme e, mescolandosi, rivestono ogni cosa rendendola nuova. Ed ecco che un film di fantascienza così, non l’avete visto mai. Correte a recuperarlo, è una di quelle cose da non perdere.

Da notare- Il personaggio di Ghedevan, nel film, porta con sé una bottiglia d’aceto che, originariamente, doveva essere di vino: il regista fu costretto a modificare questo particolare a causa di una campagna contro l’alcolismo promossa da Gorbačëv.

Perché su Bizzarro: Un film assolutamente “alieno”

Film (più o meno) simili: Guida galattica per autostoppisti [1981 la miniserie e 2005 il film]

Recensione: bizzarrocinema.it

 

Come è il film ?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

Related Posts

AGRAfilm è ONLINE AGRAfilm è OFFLINE