ICE BLUE (SubITA)

Titolo originale: Ice Blue
Paese di produzione: USA
Anno: 2017
Durata: 104 min.
Genere: Thriller
Regia: Sandi Somers

 

La di una ragazza adolescente viene sconvolta quando la madre, da tempo estranea, ritorna nella loro fattoria isolata, rivelando un oscuro passato.

Il clima cinematografico a cui sono spesso esposto, e verso cui provo un’attrazione irresistibile, è quello delle eccentricità cinematografiche. Questi film vengono spesso considerati spazzatura morbosa o un esercizio privo di senso nel tabù, violenza gratuita con poco o nulla da dire, o, per i critici più cinici e privi di gioia, “pura immondizia.” La maggior parte dei giorni, mi alzo in battaglia come un giusto difensore dei film di genere e oso contrattaccare queste superficiali accuse…

Pur non perdendo mai la passione per film di mostri, slasher, fantascienza e un’insaziabile sete di B-movie, arriva un momento in cui è necessario un cambiamento di rotta per mantenere il mio appetito cinematografico equilibrato e sano. Potrebbe trattarsi di un buon film o di uno non così buono, ma mantenere aperto quel palato è importante se voglio ampliare la mia della mise-en-scène. Ice Blue è un nuovo film canadese della esordiente Sandi Somers. Nota soprattutto per i suoi cortometraggi, Somers ha ora realizzato un mistero inquietante che potrebbe essere il “detergente per il palato” di cui avevo bisogno.

Ice Blue si apre con una magnifica veduta di un ranch privato in una mattina nebbiosa, congelata dalla rugiada. Tutto appare innaturalmente, ma piacevolmente tranquillo e ordinario mentre veniamo introdotti ad Arielle, una timida ragazza educata a casa, interpretata da Sophia Lauchlin Hirt. Arielle passeggia nella fattoria di famiglia, aiutando il padre iperprotettivo, John (Billy MacLellan), a controllare l’ per rilevare contaminazioni che potrebbero compromettere l’attività agricola. Quasi subito, si stabilisce un potente legame tra Arielle e John. Scopriamo che la madre di Arielle è assente, per motivi vaghi e forse segreti. La sua assenza ha permesso ad Arielle di avvicinarsi molto al padre negli anni, soprattutto perché viene istruita a casa e ha pochissimi contatti sociali al di fuori della fattoria. Tutto sembra relativamente normale, fino a quando la madre di Arielle arriva inaspettatamente per farle visita. Arielle, euforica e piena di domande, ma comunque felice, abbraccia la madre. Il desiderio più grande di Arielle per il suo compleanno era vedere la madre, e lo aveva espresso con malinconia a John. Ora è convinta che sia stato lui a organizzare questa visita come regalo. Ma la madre le rivela di non aver ricevuto nessuna chiamata da lui, aumentando così i dubbi nella già confusa della ragazza. Inoltre, la madre si trova lì in segreto, accampando scuse sul perché non può dire a John della sua visita. La confusione si trasforma presto in frustrazione e infine in rabbia. Questo spinge Arielle a intraprendere un viaggio per scoprire un profondo di segreti familiari, morte, tradimenti e, più di ogni altra cosa, un torrente di bugie.

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Questo mistero carico di tensione si sviluppa a un ritmo quasi perfetto. La lenta rivelazione di esposizioni e segreti avviene in modo naturale e la suspense cresce fino a un crescendo grandioso che, sebbene pensassi di aver risolto il caso, mi ha completamente spiazzato. Per essere un film d’esordio, Sandi Somers si dimostra una da tenere d’occhio. Il tono generale del film trasmette costantemente un senso di inquietudine e presagio, ma senza mai ricorrere a spaventi cliché o colpi di scena prevedibili. Invece, Ice Blue induce ipnoticamente lo spettatore in uno stato quasi tranquillo e calmante. Le rivelazioni e la suspense inevitabili rimangono, ovviamente, ma il viaggio è profondamente legato ai personaggi principali e alle loro vicende personali, tanto da elevare il film al di sopra di una trama già ben ritmata.

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Sophia Lauchlin Hirt è l’attrice di spicco nel ruolo di Arielle. Non si tratta solo del suo talento drammatico, ma anche della transizione del personaggio da una timida e obbediente a una donna sicura di sé, sensuale e alla ricerca della verità. Gli altri attori spaziano da buoni a soddisfacenti, offrendo interpretazioni credibili nei loro ruoli.

C’è però un personaggio che si distingue per il contrasto. La costabile del paese, interpretata da Kristiane McAleer, offre una performance un po’ rigida, quasi scolastica. Tuttavia, essendo la sua prima apparizione accreditata, non posso essere troppo severo. Non rovina il film, ma interrompe brevemente l’incantesimo che la pellicola crea.

Nonostante la trama e gli attori reggano bene, il terzo atto risulta un po’ disomogeneo. Avvicinandoci alle rivelazioni finali, il film scivola verso una narrazione più economica, quasi da B-movie. Non rovina ciò che lo precede, ma lascia il desiderio di un finale più realistico e coerente con il tono. La di Nick Thomas è splendida, evocando un’atmosfera onirica e isolante. I toni freddi e le inquadrature statiche di laghi e pascoli aggiungono quiete e tensione.

Ice Blue non è un film perfetto, ma è sicuramente molto buono. Funziona come mistero intrigante, dramma incentrato sui personaggi e horror a combustione lenta. Anche se rimango fedele ai miei generi preferiti, c’è sempre spazio per opere che mi portano fuori dalla mia zona di comfort. Ice Blue è altamente consigliato, un film capace di affascinare gli amanti di diversi generi cinematografici.

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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