AUGUST IN THE WATER [SubITA]

Titolo originale: Mizu no naka no hachigatsu
Nazionalità: Giappone
Anno: 1995
Genere: Drammatico, Fantascienza
Durata: 117 min.
Regia: Gakuryû “Sogo” Ishii

Fukuoka. Isuku, campionessa di tuffi dalla piattaforma, si iscrive alla scuola frequentata da Ukiya. Il suo arrivo viene a coincidere con la caduta di due meteoriti sulla montagna nei pressi della città. Mentre si affaccia una nefasta previsione sulla sorte di Isuku, la città è colpita da una durissima siccità. Intanto una strana epidemia trasforma gli organi delle persone in pietre…

August in the water è un’opera di cui non si dovrebbe affatto parlare né tantomeno scrivere. Mi sembra troppo alto il rischio di costringere il film in rigidi binari o di poter pilotare una visione ingestibile da altri che lo spettatore nella sua individualità. Cercherò perciò di raccontare brevemente la mia filmica in luogo del film stesso.

Va detto che August in the water è un film in 3D. Libero da occhiali stereoscopici. La terza dimensione non è qui una seconda illusione che si aggiunge a quella fondante del cinematografo stesso, bensì una prima verità che si oppone fortemente ad ogni inganno percettivo e scava nei nostri sensi cercandovi dimora. Dunque la dimensione sensoriale si oppone allo schermo annullandolo e stabilendo un contatto diretto con l’opera. Questa stessa dà a sua volta l’idea di essersi fatta da sé escludendo l’intervento nell’atto del filmare. Se fosse possibile impressionare una pellicola direttamente dal (e non con il) proprio pensiero – penso il film dunque esiste – questo ne rappresenterebbe un valido caso. Dal momento che ciò è fino a prova contraria impossibile, resta solamente un’idea utile a dare una spiegazione della purezza promanata da ogni fototgramma.

La purezza è in effetti ciò che rimane dopo la visione, ricordo vivo di una porta su l’altro mondo. La porta è però ora richiusa e solo in un infinito loop vive la speranza di spalancarla nuovamente. Circondati, investiti, quasi in fuga ma irrimediabilmente attratti dall’alto canto dell’opera. L’odissea scende dallo spazio e approda sulla terra, nelle acque. Apocalisse, poi salvezza per mezzo di un sacrificio panico.

L’opera definitiva di Sogo Ishii, a lungo invisibile, è da poco ritornata in circolazione nella sua vera e splendida veste. Merita ora nuova diffusione.

Recensione: asianworld.it

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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