FE (SubITA)

Titolo originale: Fe
Paese di produzione: Giappone
Anno: 1994
Durata: 67 min.
Genere: Drammatico, Fantascienza, Visionario
Regia: Kanji Nakajima

Vicino ai resti di una vecchia fabbrica di ferro, un anziano pittore affronta le difficoltà della creazione artistica, poiché la sua musa di lunga data non si è fatta viva da un po’. Una giovane ragazza, spinta dalla curiosità, cerca di capire cosa trattiene il pittore. Sua le racconta una storia della buonanotte che le fa comprendere il legame tra la fabbrica abbandonata e l’artista solitario.

Hagane (aka Fe) del 1994, diretto da Kanji Nakajima, è un film che esplora i confini tra tecnologia, umanità e identità in un futuro distopico. Ambientato in un mondo post-apocalittico, il film segue la storia di un uomo che, sopravvissuto a un disastro globale, cerca disperatamente di preservare la propria umanità in un ormai dominato dalla tecnologia. Nakajima utilizza un’ cyberpunk, combinando effetti visivi artigianali e una narrazione poetica per creare un’opera che è allo stesso profonda e inquietante.

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La colonna sonora sperimentale e l’uso innovativo della e del colore contribuiscono a creare un’atmosfera alienante e immersiva, che riflette la lotta interiore del protagonista. Hagane non è solo un film di fantascienza, ma una meditazione sul significato dell’esistenza e sulla natura della in un mondo in cui i confini tra uomo e macchina sono sempre più sfumati.

Il film, pur essendo poco conosciuto al di fuori dei circuiti del indipendente giapponese, ha guadagnato uno status di culto tra gli appassionati del genere per la sua originalità e per il modo in cui affronta temi filosofici complessi attraverso una lente visivamente e narrativamente audace. È un’esperienza cinematografica che sfida lo spettatore a riflettere profondamente sulla propria relazione con la tecnologia e il futuro dell’umanità.

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Un film intriso di malinconia e come nelle successive opere di Nakajima fortemente ancorato al ritrarre l’articolato rapporto tra la scienza e il futuro della nostra civiltà in modo profondo e quieto, ma umorale. 

“La è lo in cui le cose animate e inanimate coesistono in armonia; Fe è il simbolo chimico del ferro, materiale pesante adoperato per fini industriali. Ma qui, in un’acciaieria abbandonata, il e la ruggine hanno intaccato ciò che formalmente sembrava indistruttibile, creando figure dai risvolti carichi d’inquietudine, ma fascinosamente belle e poetiche, poetiche come i dialoghi tra il vecchio pittore e la bambina.”

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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