CRAWL OR DIE [SubITA] 🇺🇸

Titolo originale: Crawl or Die
Nazionalità: USA
Anno:
Genere: Fantascienza, Horror, Thriller
Durata: 90 min.
Regia: Oklahoma Ward

In un futuro non troppo lontano un virus ha spazzato via la maggior parte dell’umanità distruggendo di fatto l’unica possibilità di perpetuare la specie , cioè le donne in età fertile. Ne è rimasta solo una e una squadra di militari delle Forze Speciali viene chiamata per andarla a recuperare. Cinque militari superaddestrati e un medico per recuperare quella che viene indicata col nome di Pacco ( The Package) per portarla sul nuovo pianeta colonizzato dopo la Terra, Terra 2 . Credono che la loro sia una missione senza complicazioni e invece si trovano catapultati in una specie di bunker con cunicoli sempre più stretti e una creatura li comincia ad uccidere uno a uno… e portare in salvo The Package ha l’aria di essere una cosa davvero complicata.

Credo che a livello mainstream oggigiorno sia sempre meno probabile trovare prodotti realmente originali in campo horror e sci fi. Sarà la crisi economica ma i produttori ad un certo livello sono sempre meno inclini a rischiare con lavori a medio alto budget. Per trovare gente che rischi veramente occorre quindi rivolgersi verso l’underground, l’unico che si dimostra miniera di cinema a zero soldi e ad alto tasso di creatività. Sia ben chiaro, nulla di particolarmente innovativo ma la necessità aguzza l’ingegno e per fare un film con budget irrisorio di ingegno ce ne vuole parecchio. Quello che usa il per me sconosciuto Oklahoma Ward ( sembra che davvero si chiami così), una figura che si richiama a quella dei vecchi artigiani di una volta, capace di tutto, dalla regia , al montaggio ,alla e non solo quelli , basta vedere quante volte ricorre il suo nome nei titoli di coda. Scrittura la fidanzata, Nicole Alonso e una crew fidata molto ristretta e con meno di 7000 dollari ( leggansi settemila) realizza un lungometraggio che arriva a sfiorare i 90 minuti.

Ambientato in una serie di cunicoli sempre più stretti Crawl or Die ( Striscia o muori, raramente titolo è stato così calzante) riesce a dare una nuova forma alla claustrofobia.
Prima di questo film ritenevo di non avere alcuna fobia, ora mi sono scoperto claustrofobico. Nicole Alonso ( Tank nel film) regge quasi da sola tutta la scena ed è costretta a strisciare in spazi sempre più stretti in cui rischia ad ogni secondo di rimanere incastrata ed essere balia di una creatura che non si sforza nemmeno di essere troppo originale, una specie di Alien gigeriano che però ha anche le zampe e gli unghioni. E visto che ci siamo non possiamo non notare una certa somiglianza di Tank con la Ripley originale , un militare tutto di un pezzo nascosto dietro forme accattivanti ( e per metà film mostra generosamente il suo lato B, visto che striscia in reggiseno e mutandine).
Nulla a che fare con Buried in cui comunque un certo spazio d’azione c’era e molta più ansia di Necropolis , di cui parleremo tra un paio di giorni, anche questo ambientato in un dedalo di cunicoli sotto le strade di Parigi, anche questo che gioca con la sensazione di claustrofobia che intende provocare.

In Crawl or Die siamo a livelli massimi e proprio per l’ansia e il fastidio fisico che procura all’inerme spettatore si perdona un montaggio iperframmentato ( diciamo anche abbastanza ad cazzum in certe circostanze visto che fa solo confusione e non permette di capire quello che sta succedendo,ma può essere anche una precisa stilistica visto che con il budget che si ritrova Oklahoma Ward è costretto più a suggerire che a mostrare) e una certa ripetitività che affiora nella seconda parte. Forse qualche sforbiciata avrebbe giovato ma probabilmente avrebbe nuociuto all’impatto fisico che il film ha sullo spettatore.
Si, impatto fisico.
Non dico che si esce stremati come i protagonisti del film ma la visione non lascia indenni. E già solo questo basta per promuovere un film come questo che su Imdb.com ha una votazione bassa ma raccoglie recensioni lusinghiere. Claustrofobia portami via.

Guarda anche  A RECORD OF A SWEET MURDERER [SubITA]

PERCHÈ SI: piccolo cult claustrofobico, una protagonista efficace e che riecheggia la Ripley che fu, cinema fatto con zero soldi e tante idee
PERCHÈ NO: a volte il montaggio genera confusione ( voluta?), affiora una certa ripetitività nella seconda parte, qualche sforbiciata avrebbe giovato.

Recensione: bradipofilms.blogspot.it

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By Anam

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