
Titolo originale: Animal Politico
Nazionalità: Brasile
Anno: 2016
Genere: Commedia, Drammatico, Grottesco, Visionario
Durata: 76 min.
Regia: Tião
Una mucca tenta di convincersi di essere felice. Una notte, la vigilia di Natale, l’animale avverte una profonda sensazione di solitudine, qualcosa di strano, che non le era mai capitato di provare. Questo momento è come l’epifania di una crisi che la spinge a intraprendere un nuovo cammino di comprensione, una ricerca della sua vera identità.
La vigilia di natale può trasformarsi in un momento di ‘crisi’ per molti, ma il lungometraggio d’esordio del brasiliano Tião lo ha reso il momento ideale per una riflessione esistenziale sul senso della vita, portato sul grande schermo con la saga surreale di Animal Político (Brasile, 2016), presentato in anteprima al 34° Torino Film Festival con una protagonista a dir poco singolare.
“Lei”, ha tutto ciò che desidera, come rivela il lungo monologo/flusso di coscienza che accompagna tutto il film, con la voce fuori campo, malinconica, riflessiva e ‘maschile’ dell’attore Rodrigo Bolzan, nel cast con Elisa Heidrich, Victor Laet, Mário Sérgio e Isabel Novaes.
Convinta di essere felice, durante una cena con i parenti in occasione della Vigilia di Natale viene sopraffatta da uno strano senso di vuoto che la manda in crisi, così l’animale perfettamente integrato nel mondo convenzionalmente “riservato agli umani”, decidere di intraprendere un difficile viaggio alla ricerca della propria identità.
Spingendosi lontano da qualsiasi forma di civiltà, la mucca intraprende una sorta di ritiro spirituale in giro per il mondo, popolato da uomini in giacca e cravatta senza testa, naufraghi nudi, robot, mele in caduta che citano Newton e monoliti che omaggiano lo Stanley Kubrick di 2001: Odissea nello spazio (1968), passando per Dostoevskij e Kant, Buddha e il manuale ABNT (Associação Brasileira de Normas Técnicas).
Recensione: storiadeifilm.it