A DROWNING MAN (SubITA)

Titolo originale: Oboreru hito
Nazionalità: Giappone
Anno: 2001
Genere: Drammatico, Horror
Durata: 82 min.
Regia: Naoki Ichio

Rincasando un giorno dal lavoro, il riservato impiegato Tokio (Tsukamoto) trova la giovane moglie Kumiko (Reiko) annegata nella vasca da bagno. O almeno così sembra, dal momento che, una volta smaltita la sbornia procurata per superare lo shock, la donna riappare viva e vegeta al suo fianco… Ichio gioca la carta del dramma filosofico, catturando in una serie di diapositive non consequenziali la decomposizione di un ordinario rapporto di coppia e le dinamiche (auto)distruttive della colpa, reale e percepita.

Un film inconsueto, delicato nello sviscerare la complessità di un rapporto coniugale al crepuscolo logorato in modo continuo, ma pressoché impercettibile, in seguito ad un incidente domestico.
Girato quasi completamente all’interno di un anonimo appartamento, disposto secondo una serie di inquadrature fisse ma per nulla inerti, nonostante tempi flemmatici e dialoghi tutt’altro che incalzanti, “A Drowning Man” è sublime nel far imperversare una paranoia abrasiva di simmetrie già precarie. L’ossessione altera il modus vivendi modificando le percezioni soggettive, i protagonisti vengono inglobati in un enigma dai connotati soprannaturali dei quali poco è chiarito. L’interesse è infatti rivolto nel rimestare all’interno dello strappo su un malcontento latente che esplode una volta affrancato da ogni ipocrisia.

Le fugaci alchimie del rapporto vengono esposte con accortezza e garbo, svelando in sede di regia e stesura del soggetto un tocco femminile di pregiata eleganza, l’autrice Naoki Ichio si muove in scioltezza tra sentimenti repressi e sensi di colpa, insinuandosi in fenditure che diventano voragini di incomunicabilità. Interessante lo sviluppo dell’iniziale situazione di dipendenza della donna, convertito poi in un’emancipazione decisiva nell’orientare il destino della relazione. Film di lettura non agevole con frammenti onirici destrutturanti, comunque scorrevole nel resoconto di un quotidiano edificato su un delirante percorso emotivo. Il personaggi è interpretato (molto bene) dal geniale Shinya Tsukamoto.

Recensione: filmscoop.it

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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