SM RECHTER [SubITA]

Titolo originale: SM rechter
Paese di produzione: Belgio
Anno: 2009
Durata: 90 min.
Genere: Drammatico, Erotico
Regia:

Nella serata conclusiva del Riff (Roma Independent Film Festival), il 15 aprile 2010, è stato proiettato in prima visione italiana – probabilmente l’ultima – il lungometraggio: SM-Rechter, opera prima del regista belga Erik Lamens.

Ci occupiamo di questo film perché la sceneggiatura, scritta da Lamens, è tratta da un noto fatto di cronaca, che ha avuto per protagonisti Koenrad Aurousseau, giudice a Machelen (Malines) in Belgio e sua moglie Magda Wolter van der Wey, i cui risvolti riguardano tutti coloro che si interessano di BDSM a seguito della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’ che ne è derivata.

Sinopsi del film Dopo 15 anni di matrimonio, Koen e Magda sono in crisi. Lei è in una profonda depressione, trascurando la loro figlia e se stessa. Alla fine si ha un crollo nervoso in piena regola, che la mette in ospedale. Quando lei torna a casa, chiede a Magda Koen ciò che egli può fare per lei. Magda confessa un segreto che ha mantenuto per 30 anni: ha masochistiche e vuole il marito di infliggere dolore su di lei. Koen è confuso e nervoso, ma, di più, lui è innamorato di sua moglie. La coppia visita un S & M club e iniziare un viaggio di scoperta fisica e sessuale. Magda si sente un grande senso di sollievo, seguito dal tipo di felicità che non sapeva mai esistito. Koen è un giudice a Mechelen, ma quando la loro vita sessuale accidentalmente diventare pubblico, un pubblico ministero indaga e la è gettato sotto i riflettori del dibattito pubblico in materia di privacy e della legge.

Il film ha riscosso un discreto successo di publico in Belgio ed Olanda ed è stato presentato al Montreal World Film Festival, Montreal (CA) 2010 e al Fetish Film Festival (DE) 2009 dove è stato premiato: miglior film, migliore attrice (Veerle Dobbelaere), miglior attore (Gene Bervoets)

(Tratto dal sito “MP OPUS“, un’iteressante paginetta che vi consiglio di spulciare)

Non posso a questo proposito non segnalare tre libri eccezionali di Focoult sulla storia della sessualità: La volontà di sapere (Histoire de la sexualité, 1: La volonté de savoir, 1976), L’uso dei piaceri (Histoire de la sexualité, II: L’usage des plaisirs, 1984) e La cura di sé  (Histoire de la sexualité, III: Le souci de soi, 1984).  Da wikipedia: “

Secondo Foucault, la sessualità non è sempre esistita come la conosciamo noi oggi e soprattutto come ne discutiamo. In particolare, negli ultimi due secoli, la sfera del è stata oggetto di una volontà di sapere, di una pratica confessionale che prosegue in maniera blanda, ma comunque diffusa, la volontà di potere e di sapere istituita con la modernità dalle istituzioni prima religiose e poi secolari. L’ipotesi repressiva dunque non spiega tutto o meglio non riesce a dar conto di ciò che Foucault definisce appunto esplosione discorsiva. Come può, un potere che si limita a reprimere, produrre un discorso di verità sulla sessualità? La rappresentazione del potere che domina le analisi sulla e aggiungiamo l’intera scena politica e filosofica sembra prendere in considerazione solo l’elemento negativo del potere. È stata elaborata una teoria del potere che Foucault definisce giuridico-discorsiva, proprio perché trova il suo elemento centrale nell’enunciazione della legge e nel discorso del diritto. 

W l’amour!

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