THE ZEN DIARY (SubITA)

Titolo originale: The Zen Diary
Paese di produzione: Giappone
Anno: 2022
Durata: 111 min.
Genere: Drammatico, Spirituale
Regia: Yûji Nakae

Il romanziere Tsutomu vive da eremita in una baita sulle montagne vicino Nagano. Per sopravvivere raccoglie frutta e funghi, oltre a coltivare il proprio orto. Ogni giorno cucina con questi ingredienti naturali e con il passare del tempo comincia a percepire i dettagli del flusso delle stagioni. Nel frattempo Tsutomu scrive e scrive. Ogni tanto passa a trovarlo Michiko, al contempo fidanzata e correttrice di bozze, e i due si divertono molto a cucinare e mangiare insieme ciò che la natura offre. Nonostante tutta la serenità e la pace, però, Tsutomu non è ancora in grado di raccogliere il coraggio di seppellire le ceneri della moglie, morta 13 anni prima.

The Zen Diary (2022), diretto da Yûji Nakae, è un film giapponese che incarna la tranquillità e la filosofia della vita zen, raccontando una storia semplice ma ricca di profondità esistenziale. La trama segue il protagonista, Tsutomu Yamamoto, uno scrittore che vive una vita solitaria in una di montagna, dove si dedica a due attività principali: la scrittura e la cucina. Il film esplora il rapporto tra l’uomo e la natura, le stagioni, la ricerca della interiore e la connessione profonda con il cibo.

Trama e Tematiche

Il protagonista trova rifugio in una vita rurale, dove coltiva il proprio cibo e prepara ogni pasto con e dedizione, seguendo il ciclo delle stagioni. Ogni piatto che prepara diventa un momento di meditazione, un atto di gratitudine verso la natura. La narrazione è caratterizzata da un ritmo lento e contemplativo, che riflette i principi zen: l’accettazione del presente, la e l’armonia con il mondo circostante.

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Uno degli aspetti centrali del film è la riflessione sulla e sull’accettazione della perdita. Il protagonista ha perso la moglie e vive con il ricordo di lei, ma invece di oppresso dal dolore, sembra trovare conforto nel flusso della vita e della natura. Questo equilibrio tra il dolore della perdita e la serenità zen è una delle caratteristiche più toccanti del film.

Estetica e Regia

Visivamente, The Zen Diary è un capolavoro di minimalismo. La regia di Yûji Nakae cattura in modo sublime la bellezza naturale delle montagne giapponesi, con lunghe riprese delle stagioni che cambiano, degli alberi, della e dei fiori che sbocciano. La fotografia è meditativa, invitando lo spettatore a immergersi in un mondo di silenzio e riflessione.

La narrazione non segue una struttura tradizionale, preferendo invece un flusso più libero, fatto di momenti, piuttosto che di eventi. Ciò può risultare difficoltoso per alcuni spettatori, ma per chi è aperto a un’esperienza cinematografica più riflessiva e immersiva, il film offre una profonda connessione con la tranquillità interiore.

Recitazione

Il protagonista, interpretato da Kenji Sawada, offre una performance intima e misurata. La sua interpretazione è fatta di silenzi e gesti, piuttosto che di dialoghi o azioni drammatiche. Questa scelta amplifica il senso di isolamento e che caratterizza il film. Sawada riesce a trasmettere una vasta gamma di emozioni, nonostante la sua recitazione sia spesso minimalista, rendendo il personaggio incredibilmente umano e vulnerabile.

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Filosofia Zen e Cucina

La cucina svolge un ruolo fondamentale nel film, non solo come attività quotidiana, ma come un vero e proprio rituale. I piatti preparati dal protagonista non sono solo cibo, ma rappresentano la connessione con la terra, con il ciclo della vita e con il passato. Ogni pasto è preparato con meticolosa, seguendo i principi della cucina zen, dove l’atto di cucinare diventa una meditazione sul presente.

Critica

The Zen Diary non è un film per tutti. La sua lentezza, la mancanza di una trama convenzionale e il focus sull’esperienza interiore piuttosto che sull’azione potrebbero risultare alienanti per chi cerca un intrattenimento più convenzionale. Tuttavia, per chi è alla ricerca di un film che esplori temi profondi come la solitudine, la natura e il significato della vita attraverso una lente zen, questo è un’opera cinematografica che può lasciare un impatto duraturo.

Conclusione

In definitiva, The Zen Diary è un’esperienza cinematografica meditativa, che riflette i principi della filosofia zen attraverso la vita quotidiana di un uomo che cerca equilibrio e serenità nella natura e nella cucina. È un film che richiede pazienza e apertura, ma che ricompensa lo spettatore con una profonda riflessione sulla vita, la e l’interconnessione tra tutte le cose.

Se ami il cinema contemplativo e filosofico, o se sei interessato alla cultura zen, questo film potrebbe toccare corde profonde nel tuo animo.

By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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