THE WHISPERING OF THE GODS [SubITA]

Titolo originale: Gerumaniumu no yoru
Nazionalità:
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Durata: 107 min.
Regia: Tatsushi Ōmori

Rou è un giovane che, dopo aver compiuto un crimine, ritorna nel suo paesino natale, rurale e cattolico, dove si innamorerà di una giovane ragazza (Kyoko), che si sta preparando a diventare suora. Rou, tuttavia, non ha buoni ricordi legati a quel posto, visto che il del luogo, Padre Kamiya, abusava sessualmente di lui quando era bambino. Proprio per questo, infatti, Rou dovrà confrontarsi con le sue emozioni dentro di lui, tra cui la tremenda voglia di vendetta verso Padre Kamiya, che pentito delle sue turpi azioni, si è amputato entrambe le gambe. Ma per Rou questo non basta: lega, infatti, amicizia con un ragazzino di nome Toru, scoprendo che gli atteggiamenti lussuriosi dei religiosi non sono certo finiti…

Film straordinario, doloroso e sconvolgente come pochi. Forse uno dei pochi in cui chi vuole compiere i peccati più turpi è più fragile dei così detti “Puri”. Critica acidissima nei confronti della società, dei tòpos, dell’innocenza e della colpa, non tanto della Cattolica; anzi, non c’è il minimo accenno (se non proprio minimo, come nel confessionale) alla fede, ma bensì alla castità nascosta dietro ad una veste. C’è un’aberrante critica verso gli ipocriti, verso i falsi buoni, verso chi usa la fragilità altrui per sconfiggere i propri dolori.

“The Whispering Of The Gods” è uno strarodinario affresco di stupende inquadrature fisse, sulla neve, sulla cenere, sui pianti, sui corpi inermi che si muovono in spazi aperti e ristretti. Non mancano argomenti scottanti (pedofilia, traumi infantili, stupro, omicidio), ma vengono inseriti in un contesto talmente etereo da non diventare banale exploitation, ma anzi, diventano un silenziosissimo dolore che corrode l’anima dei protagonisti. Lo schock nasce dai silenzi, dalla terribile e nefasta tranquillità che distrugge questa popolazione rurale che si aggrappa agli ideali di feda.

Un film enorme e, ingiustamente, sconosciuto (alla sua uscita, tutta via, fece molto discutere in per il suo innovativo modo di osare senza alcun pudore), che trova nella lunghissima parte finale in cui i personaggi impazziscono pur dilenire le proprie debolezze, con grazia, tra perversioni che portano ai pianti, fino all’ultimo, atto trasgressivo finale, l’unico dell’intero film ad essere, però, vero amore. L’incrocio di sguardi tra inquadrature fisse, orgasmi sommessi, e la contrapposizione di bene e male che non esiste solo negli odori. Puro genio.

Una poesia struggente, quanto scioccante. Un film che è un grido di battaglia da recuperare.

Recensione: asianworld.it

 

Come è stato il film ?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

0 Comment

No Comment.

Related Posts

AGRAfilm è ONLINE AGRAfilm è OFFLINE