THE THIRD PART OF THE NIGHT [SubITA]

Titolo originale: Trzecia czesc nocy
Paese di produzione: Polonia
Anno: 1971
Durata: 105 min.
Genere: Drammatico, Horror, Guerra
Regia: Andrzej Zulawski

Sfuggito al massacro della sua famiglia ad opera di un contingente tedesco, un uomo polacco si salva quando i arrestano un suo sosia. Nel frattempo, il fuggitivo si imbatte nella famiglia del suo sostituto e si accorge che tutti i componenti di questo somigliano ai suoi parenti uccisi.

Il cinema di Andrzej Żuławski è sospeso e inafferrabile, come se ci trovassimo all’interno di un incubo che lambisce la realtà senza però definire i suoi contorni e viceversa. Una caratteristica che affiora non solo nel celebre “Possession” (1981) ma anche in altre sue opere, come ad esempio nel primo lungometraggio “Trzecia Część Nocy” (“La Terza Parte Della Notte”) che all’epoca mostrava già una forte componente visionaria, ossessiva e claustrofobica.
Ci troviamo nella occupata dai nazisti: un di soldati fa irruzione dentro una casa di campagna, dove una famiglia viene praticamente decimata in una delle scene più potenti dell’intera filmografia del regista (non è facile dimenticare gli occhi sbarrati di una madre terrorizzata). Michał, il protagonista, sente i colpi da lontano e mentre fa ritorno nella dimora assiste impotente all’esecuzione, nascosto dietro una siepe. Ha perso la moglie e il figlio e non gli resta che scappare per la città, tra i vicoli plumbei di una Varsavia assediata dal nemico.

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Dopo una serie di circostanze fortunate, egli si rifugia nella casa di Marta, una identica alla sua consorte defunta che ha appena perso il marito (vestito esattamente come Michał e quindi massacrato senza pietà). Un gioco di specchi e di coincidenze che mette in circolo l’interessante tematica del doppio all’interno del cinema di Żuławski.
Un’altra immagine di rara intensità è quella del parto: esplicita, drammatica e capace di coinvolgere emotivamente uno spettatore già provato da un lavoro convulso (i movimenti della mdp sono nevrotici), delirante e opprimente, una ragnatela kafkiana che appesantisce in parte l’iter narrativo senza però mai deragliare oltre il dovuto. Ma l’aspetto veramente allucinante del film è quello legato alla sopravvivenza del protagonista, costretto suo malgrado a ringraziare i pidocchi. Questi tengono in vita alcuni prescelti che si prestano come cavie per un vaccino contro il tifo (infezione dilagante durante quel periodo). Michał è in laboratorio e gli viene spiegato il procedimento proprio mentre subisce il trattamento, con i pidocchi attaccati alle gambe come vampiri (“tu li nutri per mezz’ora fino a quando il ciclo è completo. Allora ad essi verranno iniettati germi di tifo che saranno allevati nei loro intestini. Più tardi gli intestini verranno appositamente elaborati così da ottenere il vaccino. Questo è il miglior lavoro che tu possa ottenere: ti fornisce le carte che ti proteggono dall’espulsione, dall’arresto e dalla fame”).

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“La Terza Parte Della Notte” dipinge così una nella tragedia, perché la guerra implica sofferenza, perdita della propria dignità e una morte imminente. Una profezia che viene annunciata durante l’incipit, con la lettura di alcuni passi dell’Apocalisse di Giovanni. In questo modo Żuławski ci rende testimoni della di un popolo senza lasciare a vie di fuga consolatorie, trascinandoci giù dentro questo baratro cupo e soffocante che segna nel profondo il suo cinema fatto di angoscia e di epilettiche fiammate. La Polonia, dopo le controversie legate alla e al boicottaggio delle prime opere realizzate in patria dal regista, oggi può andare orgogliosa di lui. A cominciare proprio da questo splendido lavoro.

cinemaestremo.wordpress.com

By Anam

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