THE LAST FAMILY [SubITA]

Titolo originale: Ostatnia rodzina
Nazionalità: Polonia
Anno: 2016
Genere: Biografico, Drammatico
Durata: 124 min.
Regia: Jan P. Matuszyński

Beksinski è un uomo gentile che soffre di aracnofobia, ha fantasie sessuali spinte e coltiva una passione per le opere pittoriche distopiche e inquietanti. Tuttavia, è anche un padre di famiglia che vuole solo il meglio per l’amorevole moglie Zofia, per il nevrotico figlio Tomasz e per sua madre e la suocera. Grazie alla pittura, Beksinski si è fatto un nome nella scena dell’arte contemporanea mentre da brava cattolica Zofia cerca di mantenere unita la famiglia, soprattutto da quando Tomasz mostra tutta la sua violenza e le sue manie suicide.

Non sarebbe inutile se qualche giovane artista contemporaneo, interessato a entrambi gli impianti figurativi – la pittura e il cinema –, riflettesse sulla doppia dell’opera del grande pittore polacco Zdzisław Beksiński: quasi realistico nell’epica fantastica dei suoi dipinti e visionario nel documentare ossessivamente la propria vita quotidiana con video, fotografie e registrazioni. «Vorrei dipingere come se stessi fotografando i miei sogni», una delle sue frasi più famose. Di certo ne è consapevole Jan P. Matuszyński. La storia della famiglia Beksiński dal 1977 al 2005 è infatti anche la storia segreta di un popolo e una nazione divisi tra una natura semplice e appartata e la pulsione per l’eccentrico artistico e sessuale. e sua interpretazione. Immaginazione e morale. Arte e vita. La famiglia Beksiński, che comprende anche il figlio Tomasz (prodigioso e neurotico conoscitore di e musica pop, DJ ante litteram, esploratore sadomaso, suicida di professione), la dolce e severa moglie Zofia e le due anziane nonne, non rinuncia a nessuna di queste possibilità, si pone anzi come ultimo incendiario avamposto laico. Non a caso, quando la vita a Varsavia si trasforma in un’inesorabile marcia della morte, che tocca tutti i familiari e tutto ciò che lo circonda, compresa la casa e il quartiere che da anni lo ospita, Zdzisław Beksiński risponde alla morte filmandola e cercandone l’ulteriore dimensione artistica. Matuszyński, in quello che è sicuramente il più bel film polacco degli ultimi anni, filma con furia architettonica e umorismo sottile e disperato, ottenendo un affresco impressionante non solo della Polonia, ma dell’Europa tutta.

locarnofestival.ch

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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