Titolo originale: The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy
Paese di produzione: UK
Anno: 1981
Durata: 33 min. [episodio]
Genere: Commedia, Fantascienza, Fantastico, Grottesco, Serie TV
Stagioni: 1
Episodi: 6
Ideatore: Douglas Adams
E se la terra, un giorno, vicino o lontano dal tempo illusorio che viviamo, dovesse essere distrutta per far spazio ad un’autostrada spaziale, noi, “esseri discendenti dalle scimmie, così primitive da credere ancora che gli orologi digitali siano un’ottima invenzione“, cosa faremo? Prima che tutto ciò avvenga, riusciremo a porci le giuste domande e, di conseguenza, a ricevere le giuste risposte?
Douglas Adams, a mio parere secondo a George Orwell per avanguardia e anticipazione di eventi futuri, tesse la sua avventura in seguito alla distruzione della terra da parte dei Vogon nel romanzo del 1979 The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy, primo di una trilogia in cinque parti, seguito rispettivamente da Ristorante al termine dell’universo (1980), La vita, l’universo e tutto quanto (1982), Addio e grazie per tutto il pesce (1984), ed infine Praticamente innocuo (1992).
Un romanzo che assume la forma di un albero dotato di innumerevoli rami, non solo sul piano delle tematiche che ironicamente e satiricamente vengono trattate, ma anche sul piano delle trasposizioni. In origine la Guida Galattica nasce come una serie radiofonica nel 1978 per la BBC, divenendo in seguito un romanzo, una miniserie composta di sei episodi, un film ed un videogame.
Interessante è porre in contrapposizione la serie, di cui pochi sono a conoscenza, ed il film diretto da Garth Jennings del 2005, canale principale che ha permesso la diffusione di massa dell’opera. Da una parte vi è la serie composta di sei episodi della durata di mezz’ora l’uno che racchiude una più vasta fetta dei racconti, dall’altra vi è il film che, al contrario, focalizza le sue due ore sul primo libro, esclusi alcuni frammenti.
In entrambi i casi la storia ruota intorno alla distruzione del pianeta Terra un giovedì, quel giorno della settimana che Arthur Dent non era mai stato in grado di comprendere. Arthur è un essere umano di nazionalità inglese che, lottando per non perdere la casa, destinata a divenire parte integrante di un’autostrada, si ritroverà non solo senza una dimora, bensì senza un intero pianeta, trasformandosi in un viaggiatore ipergalattico. Perso nel suo mondo e nelle abitudini tipicamente inglesi verrà salvato da un alieno bizzarro, Ford Prefect, dai capelli rossi e dalla pallida pelle nella miniserie (come descritto nel libro) mentre nel film sarà interpretato da Mos Def che, per chi non lo sapesse, è rasato ed afroamericano.
Ogni autostoppista che meriti questa nomea deve possedere un oggetto: la Guida Galattica per Autostoppisti, un pre e-book che si presenta sotto forma di enciclopedia spaziale con una scritta a grandi caratteri sulla copertina che afferma: NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO. La Guida Galattica è fondamentale perché “rappresenta il libro più notevole che fosse mai stato pubblicato dalla grande casa editrice dell’Orsa Minore” e le cui voci sottolineano la bizzarria del mondo a cui stiamo prendendo parte. Per esempio, di fondamentale importanza sono oggetti della quotidianità da noi poco considerati e, al contrario, vitali per chi volesse intraprendere un on the road nell’Universo. Duchamp sarebbe stato fiero della Guida Galattica per Autostoppisti. Prendiamo il caso di ciò che definiamo con il termine “asciugamano”:
[…] potete usarlo come minizattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro fiume Falena; potete bagnarlo per utilizzarlo in un combattimento corpo a corpo; inoltre potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente.
Una peculiarità di G. G. risiede nella capacità di rendere protagonista ognuno dei personaggi in una coralità di personalità e stravaganze. Al fianco di Arthur e Ford compariranno Zaphod Bebblebrox, alieno dotato di due teste e presidente della Galassia, Tricia McMillan a.k.a. Trillian Astra, unico essere umano insieme ad Arthur ad essere sopravvissuto all’apocalisse e Marvin, prototipo di robot CPV (carattere da persona vera) depresso ed il cui motto è:” la vita! non parlatemi della vita!”.
Insieme sull’astronave Cuore d’Oro e mediante l’indice di improbabilità infinita, fattore che ha permesso il loro incontro, andranno alla ricerca di Pensiero Profondo, l’unico che possiede la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto.
Fantascienza umoristica, invenzioni linguistiche, satira che sancisce l’importanza di Douglas Adams nel panorama fantascientifico e che trova un buon riscontro, seppur non curato dallo scrittore stesso come avviene per la miniserie, nel film esordio di Garth Jennings con un cast perfetto che conta sulla presenza del già citato Mos Def, Martin Freeman, Zooey Deschanel, Sam Rockwell, la voce di Alan Rickman ed una piccola comparsa di John Malkovich.
Pellicola che nasce da un solido punto di partenza, come afferma lo stesso produttore Roger Birnbaum:
Abbiamo sempre creduto che Guida Galattica per Autostoppisti potesse stare al cinema di fantascienza come Austin Powers stava a James Bond: un’affettuosa presa in giro ma anche un’ incredibile avventura.
Non resta che dotarvi dei propri asciugamani, guida galattica in tasca per un on the road Adam che vi condurrà alla risposta sulla vita, sull’universo e tutto quanto che da secoli e secoli attanaglia le nostre primitive menti. In caso contrario “Addio e grazie per tutto il pesce“!
Recensione: lundici.it
I’m A Fucking Dreamer man !