THE ELECTRIC MAN (SubENG)

Titolo originale: The Electric Man
Paese di produzione: USA
Anno: 2022
Durata: 90 min.
Genere: Fantascienza
Regia: B. Luciano Barsuglia

Quando Trace McNeil subisce una scossa da 12.000 volt, la sua vita diventa una realtà psichedelica in questo dramma fantascientifico.

Questo film è ispirato alle cose che realmente accadono e che non possono essere spiegate, alle quali nessun altro crede. Questo avviso, che appare durante i titoli di coda, avrebbe dovuto probabilmente introdurre The Electric Man – e in un’altra realtà, forse l’ha fatto. Le possibilità, che siano decisioni sbagliate, opportunità perse o parole dette o lasciate non dette, sono al centro della di B. Luciano Barsuglia, e nel suo ultimo film si permette di riflettere a lungo su di esse. L’impossibile è solo una probabilità non concepita che fluisce da decisioni diverse in un piano diverso; allo stesso tempo, con la libera mescolanza del e della libertà di scelta, la destinazione finale – per Barsuglia, per te, per me, per tutti – non è mai in dubbio.

Questi concetti complessi sono presentati all’interno di un stile Room con dialoghi artificiosi e scelte di montaggio non tradizionali. Detto ciò, forse mi sento così, solo perché non sono mai stato in California. In ogni caso, c’è molto da trascurare mentre Tracy (il titolare “Electric Man”), Quinn (il suo amico da bowling dallo stile hippie altalenante), Rose (l’amore di Tracy, forse una vampira e presumibilmente una ballerina), e tutti gli altri cercano di capire gli strani cambiamenti nella percezione del protagonista. Dopo il suo incontro fatale (e poi resuscitativo) con un trasformatore (uno il cui stato di degrado gridava “corri!” anche a un profano come me), la sua esistenza monotona diventa una serie di vignette leggermente meno monotone mentre è costretto a conversare e filosofare al volo.

Anche se mi vergogno a dirlo, la parola “scadente” è il modo migliore per descrivere la produzione. Gli attori recitano tutti male le loro battute (presumibilmente anche Tom Sizemore, poiché non riuscivo nemmeno a capire quale dei personaggi arrabbiati e gestuali interpretasse). Il dialogo è stato tagliato in modo maldestro, non solo con strani piccoli pause, ma anche con alcune cattive modifiche del suono che tagliavano le finali delle parole. E anche la sceneggiatura mi fa chiedere quale sia la lingua d’origine. Chi (a LA o altrove) chiede: “È quello che devo capire?”; e perché l’indicazione stranamente specifica del morto (?) di Tracy dopo essere stato elettrocutato dal figlio: “M***a! Sembra… 110 volt!”.

Nonostante questi continui colpi alla mia sospensione di credibilità, The Electric Man ha fatto una cosa che lo rende degno di una raccomandazione altamente circostanziata: mi ha fatto pensare. Le realtà alternative e i loro effetti vertiginosi sulla psiche non sono niente di nuovo, ma le contemplazioni di Barsuglia erano sia ponderate che, di tanto in tanto, piuttosto divertenti. Tracy che chiacchiera in una luterana con un Gesù in rovina, o il suo incontro notturno in ospedale con Satana (“Per favore, chiamami Luke.”; “Questo è l’Inferno?”; “È Long Beach”), o la sua realtà che scivola verso una conclusione agghiacciante – ci sono cose interessanti qui; cose divertenti, anche. E come spesso accade quando incontro un film del genere, sono speranzoso che il regista vada a grandi cose, se non in questa realtà, almeno in una adiacente.

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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