THALE [SubITA] 🇳🇴

Titolo originale: Thale
Nazionalità: Norvegia
Anno: 2012
Genere: Drammatico, Fantastico, Horror
Durata: 76 min.
Regia: Aleksander Nordaas

In una cantina nascosta tra le foreste norvegesi, due pulitori di scene del crimine scoprono l’ di una huldra, donna mitologica dalla provocante ma dotata di una lunga coda. Incapace di parlare e raccontare la sua storia, la huldra rimane sempre in silenzio fino a quando riafforano in superficie i motivi per cui qualcuno l’ha tenuta prigioniera per decenni.

La casetta rossa nel dove due addetti alle pulizie delle scene del crimine svolgono il loro lavoro tra conati di vomito e scoperte sconcertanti, nasconde nella sua cantina il di una Huldra, mitologica creatura delle leggende norvegesi, una sorta di ninfa dei boschi antropomorfa ma con coda bovina, qui nascosta e sottratta alla vendetta dei suoi simili da un uomo che si è preso cura di lei per tanti anni, crescendola, cercandone una sorta di omologazione umana e proteggendola dal mondo esterno anche perchè la creaturina posside delle grandi capacità: può guarire o uccidere con la stessa facilità.
Il confronto tra i due uomini e la creatura saltata fuori dal nulla in una cantina trasformata in un laboratorio e la lotta all’ultimo sangue per salvare se stessi dal nemico che non ha nè code nè poteri speciali, ma è semplicemente un loro simile, sono i pilastri sui quali si fonda una storia che fa crescere man mano l’inquietudine e la tensione e che avvolge nella sua atmosfera da rigorosa storia nordica.

L’opera prima, a bassissimo budget, di Aleksander Nordaas, sebbene condita di qualche situazione che denota una certa quale “ingenuità” ed incompletezza, è comunque film bello, da gustare nella sua brevità (76 minuti), che da corpo a quelle che sono leggende che, come spesso accade, sono proiezioni delle nostre paure e delle nostre ossessioni, che offre una crescente tensione emotiva e che mostra come il vero nemico spesso è molto più vicino a noi di quanto ci aspettiamo.
L’incontro tra la huldra e i due uomini, si ammanta di prodigioso soprattutto nel finale, quasi volesse il regista assecondare il remoto e recondito desiderio umano, che esiste dalla notte dei tempi, di vedere i miti e le leggende prendere corpo e poterle toccare con mano.
Film sorprendente, che accanto al rigoroso stile nordico lascia però palpitare il cuore, in un confronto senza fine tra la mitologia e l’uomo.

Recensione: cinemissile.blogspot.it

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By Anam

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