STORY OF A JUNKIE [SubITA]

Titolo originale: Story of a Junkie
Paese di produzione: USA
Anno: 1985
Durata: 95 min.
Genere: Documentario, Drammatico
Regia: Lech Kowalski

Una sorpresa inaspettata questo docu-film della scuderia TROMA, in quanto lontano anni luce dalle altre pellicole della celebre casa di produzione di film prevalentemente trash. Sorpreso perché, sbagliando, pensavo di aver visionato i film più crudi sull’eroina (AMORE TOSSICO, OVERDOSE, CHRISTIANE F.). Per non si finisce mai di scoprire nuove pellicole ed smentiti è sempre un piacere estremo, proprio come questo realistico film in documentaristico che segue le giornate (nottate) del John, un tossico vero, nei primi anni ’80 nella di New York (East Village), durante la sua caccia continua ad una dose e mostrando senza filtro spacciatori, omicidi, tossici ed un’infinità di ‘spade’. Quest’ultime finiranno per diventare le macabre protagoniste del consueto dei tossicodipendenti, mostrato anche questo senza nessun filtro o censura. La regia è cruda, oscura, sporca e le musiche del film sono solo quelle delle strade newyorkesi, realizzate dagli stereo a mano con musicassetta. Le interviste agli spacciatori e tossici regalano monologhi assurdi e spesso incomprensibili, sputati fuori da uno slang oramai dimenticato dagli stessi cittadini delle grande mela. John Spaceley, il Gringo senza un occhio, purtroppo morirà di AIDS nel 1990. Gli ultimi istanti della sua vita finiranno in un altro documentario “Born to Lose: The Last Rock & Roll Movie” sempre di Kowlaski. Nel film viene narrata anche la della sua vita partendo dall’infanzia, ma sono sempre i suoi dialoghi a colpire, con monologhi assurdi che spaziano dalla guerra al all’anarchia più totale. Mentre il suo amore/odio per l’eroina finirà per causare tristezza più che shock, causato quest’ultimo dalle immagini e sequenze senza censura di braccia e piedi bucati. Un’opera estrema che cattura un’epoca nera di quel decennio, spesso mostrato troppo luccicante e spassoso dal e tv dell’epoca. Se avete amato i film sopra citati e l’indimenticabile L’IMPERATORE DI ROMA di Nico d’Alessandria, una ed un protagonista, Gerry, simile al Gringo John, questo docu-drama marchiato TROMA, ambientato in una New York mai cosa nera, marcia e drammatica, merita di finire in cima alla lista delle vostre visioni. (HE)

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