REPO! THE GENETIC OPERA [SubITA]

Titolo originale: Repo! The Genetic Opera
Nazionalità:
Anno: 2007
Genere: Horror, Musicale
Durata: 98 min.
Regia: Darren Lynn Bousman

Nel 2056 un’epidemia che colpisce gli organi sta uccidendo decine di milioni di persone. Per tentare di risolvere il problema, una azienda biotecnologica, la GeneCo, offre trapianti a chi non è abbastanza ricco da assicurarsi nuovi organi, attraverso il pagamento rateizzato degli stessi. Una particolare clausola però incombe sui contraenti: a chi non riuscirà a far fronte alle rate, i repo men, assassini professionisti al soldo della GeneCo, riprenderanno con ogni mezzo gli organi trapiantati…

Prima di mettervi a guardare Repo! The Genetic Opera tenete a mente che non vi dovete aspettare delle musiche strabilianti come quelle del capolavoro The Rocky Horror Picture Show e neppure un film che vi faccia schizzare sulla poltrona dalla paura. Fatta questa premessa mettetevi comodi e godetevi questo discreto e allucinato musical horror diretto da Darren Lynn Bousman, le cui musiche sono state composte da Yoshiki Hayashi, membro degli X-Japan, rock/metal molto in voga in Giappone negli anni ’90, Darren Smith e Terrance Zdunich con la collaborazione di musicisti di band note quali Korn, Slipknot, Jane’s Addiction e Guns N’ Roses. È un film in cui la settima arte viene affiancata dal musical e dalla forza visivamente molto impattante di fumetti dai tratti molto dark che introducono lo spettatore all’interno della storia. Siamo proiettati nel 2056, in un futuro catastrofico alla Mad Max dove milioni di persone si sono ammalate a causa di un’epidemia che colpisce gli organi e rischiano di morire se non sottoposti a trapianto. Il mondo versa ormai in una condizione disastrosa creata dall’uomo che è quindi vittima di sè stesso e si ritrova alla mercè di una multimiliardaria azienda biotecnologia, la GeneCo, che mostra il proprio lato umanitario e caritatevole garantendo trapianti anche ai meno abbienti. Questo gesto nasconde però un risvolto terribile, le persone restano infatti debitrici a vita dell’azienda e, nel caso in cui non riescano a far fronte al pagamento, entrano in azione gli spietati repo men, incaricati di riprendere con ogni mezzo ciò che appartiene alla GeneCo e di non far perdere guadagni al suo proprietario Rotti Largo (Paul Sorvino). La protagonista è Shilo Wallace (la bella e brava Alex Vega), orfana di madre, costretta in casa da una malattia genetica, la quale cerca di fuggire dalla sua prigione per immergersi nel tenebroso e decadente mondo esterno. Suo padre, interpretato da Anthony Stewart Head, conosciuto ai più per il ruolo del Professor Giles nel telefilm di culto Buffy l’ammazza vampiri, è un medico nonchè il più sanguinario degli assassini agli ordini della GeneCo. Intorno ai personaggi principali gravitano figure secondarie molto intriganti il cui ruolo è purtroppo limitato ad alcune comparsate. Si pensi ad esempio al Grave Robber (Terrance Zdunich), ladro del calmante Zydrate, sorta di narratore la cui immagine cattura da subito lo spettatore con il suo seducente ed i suoi duetti cimiteriali con Shilo; all’inizio sembra che questo personaggio abbia un ruolo primario all’interno dell’impianto narrativo ma ben presto si scopre che non è così e non si comprende appieno neppure il senso della sua presenza. Altri personaggi affascinanti sono Blind Mag con i suoi incredibili occhi, e gli stupidi ed inetti di Rotti che nella loro crudeltà imbranata risultano essere delle macchiette quasi comiche.La vicenda trova il suo culmine nella tragica Genetic Opera, in cui tutti i segreti e le connessioni esistenti tra i vari personaggi vengono svelati.Non si può dire che il film abbia una trama solida e lineare, in verità in molti casi è arrabattata e ha come unico scopo quello d’introdurre personaggi minori quali il Grave Robber ed i momenti canori. L’argomento è sicuramente d’attualità sia per l’ambientazione post-apocalittica, si pensi al calendario Maya e alle molteplici congetture catastrofiche formulate intorno all’anno 2012, sia per le malattie che costringono le persone a dipendere da un’azienda farmaceutica per la loro salvezza. A questo proposito basti pensare agli allarmismi e al putiferio sollevato dai mass media riguardo all’influenza Ah1/N1, definita addirittura come una nuova pandemia che avrebbe mietuto milioni di vittime. Rock opera discreta e godibile.”

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Recensione: splattercontainer.com

 

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By Anam

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