PSYCHOVILLE [SubITA]

Titolo originale: Psychoville
Nazionalità: UK
Anno: 2009-2011
Genere: Commedia, Serie TV, Thriller
Stagioni: 2
Episodi: 14
Durata: 30 min. [episodio]
Ideatore: Reece Shearsmith, Steve Pemberton
Regia: Matt Lipsey

Psychoville è una serie televisiva britannica sceneggiata e interpretata da Reece Shearsmith e Steve Pemberton, trasmessa sul canale BBC Two dal 2009 al 2011.Pemberton e Shearsmith, già membri del gruppo comico The League of Gentlemen, interpretano diversi personaggi ciascuno, affiancati da Dawn French e Jason Tompkins. Alla prima stagione, composta da sette episodi, ha fatto seguito uno speciale di Halloween, andato in onda il 31 ottobre 2010, nel quale Imelda Staunton, Eileen Atkins e Daniel Kaluuya sono entrati a far parte del cast principale. La serie è terminata con una seconda stagione composta da sei episodi.
La serie ruota attorno a cinque personaggi che vivono in Inghilterra: David Sowerbutts, un uomo dal carattere infantile ossessionato dai serial killer che vive ancora con la madre Maureen, Mr. Jelly, un con una mano sola pieno di risentimenti, Oscar Lomax, un milionario cieco che colleziona animali di pezza, Joy Aston, un’ostetrica che tratta una bambola come se fosse veramente suo figlio e Robert Greenspan, un nano convinto di possedere poteri telecinetici. Tutti e cinque ricevono una lettera anonima che li minaccia con le parole “So cosa hai fatto”.

Per poter parlare di Psychoville bisogna necessariamente parlare di The League of Gentlemen, quattro autori-attori (Jeremy Dyson, Mark Gatiss, Steve Pemberton e Reece Shearsmith), specializzati in quel così particolare che viene denominato comedy. Due gentiluomini di questa lega (Steve Pemberton e Reece Shearsmith) si sono riuniti nel 2009 per dare a Psychoville, classificato come commedia nera dai risvolti psicologici, ma che, in realtà, è un vero e proprio gioiellino. Vi basti pensare che un’altra creatura di questi due signori è quel capolavoro di Inside No.9. Psychoville si sviluppa intorno a una serie di eventi in cui sono coinvolti cinque personaggi provenienti da zone diverse dell’Inghilterra e interpretati quasi tutti dai due creatori della serie. David Sowerbutts (Steve Pemberton) è un uomo di mezza età che vive ancora con la madre Maureen (Reece Shearsmith), vedova, con la quale ha un rapporto che chiamare malato è eufemistico, non ha un e nutre invece un’ossessione morbosa per i serial killer famosi. Mr. Jolly (Shearsmith) è un pagliaccio alquanto improbabile e inquietante con una mano finta, un’idea dell’intrattenimento per bambini discutibile e un conto aperto con la e con un suo collega che ha un nome così pericolosamente simile al suo da essere motivo di equivoci di dimensioni epocali.

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Invece Oscar Lomax (Pemberton) è un milionario cieco, odioso, avaro e dispotico che spende soldi soltanto per la sua mania di collezionare… animali di pezza. C’è poi Joy Aston (Dawn French), un’ostetrica che tratta un bambolotto come se fosse suo figlio e non si rende conto dell’infedeltà e della cattiveria del marito (Pemberton), il quale le farà uno scherzo in cui apparirà persino una bambola indemoniata. Infine Robert Greenspan (Jason Tompkins), affetto da nanismo che interpreta a teatro la parte di uno dei nani di Biancaneve, si innamora dell’attrice che la impersona e crede di avere poteri telecinetici. Tutti vengono ricattati da un uomo misterioso del quale si vedono solo i guanti neri e che scrive loro lettere minatorie in cui asserisce di essere a conoscenza di un tremendo segreto che li unisce e di una colpa che grava su di loro e che devono espiare.

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Raccontata così sembra una abbastanza normale, monotona, magari noiosa. Ebbene no, per nulla: immaginate la serie tv più politicamente scorretta vista negli ultimi dieci anni… fatto? Bene, Psychoville – Stagione 1 è venti volte tanto. Non risparmia nessuno: genitori che non sanno fare il loro mestiere; figli che non vogliono crescere; uomini e donne di mezza età che non sanno ancora cosa fare della loro oppure che si nutrono di ossessioni, allucinando il raggiungimento di un appagamento che non avranno mai; i disabili, sì, perfino loro, seppure con quel sorriso amaro e tipicamente inglese che lascia sempre un po’ turbati. Senza dimenticare di prendere in giro la differenza tra percezione mediatica dei crimini efferati e la realtà delle cose, che si presta ad ambiguità infinite e non facilmente risolvibili. La malattia mentale e il suo trattamento, poi, viaggiano su binari talmente assurdi e ridicoli da risultare destabilizzanti. Una serie come questa è cruda, sopra le righe e non fa sconti a niente e nessuno. Una serie come questa non la vedrete mai in Italia… ed è davvero un peccato.

Recensione: nocturno.it

By Anam

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