PLUTO [SubITA]

Titolo originale: Myeong-wang-song
Paese di produzione: Corea del Sud
Anno: 2012
Durata: 114 min.
Genere: Drammatico, Poliziesco
Regia: Su-won Shin

Uno studente di una prestigiosa scuola superiore è stato assassinato. I sospetti si concentrano subito su uno dei suoi compagni di classe, che viene sottoposto ad interrogatorio da parte della polizia. La vittima era uno dei migliori allievi dell’istituto e faceva parte di un gruppo selezionato di studenti, una cerchia in cui il compagno di classe, nonostante i suoi voti bassi, voleva disperatamente entrare. All’interno di questa cerchia, però, gli studenti – altamente ambiziosi – sono disposti a far di tutto per andare avanti, prendendo anche misure brutali contro i loro rivali.

Shin Su-Won è l’eclettica regista di questo thriller liceale che vanta un cast di giovani attori, non per questo meno famosi delle grandi star coreane. Attrice, produttrice, sceneggiatrice, musicista, regista e insegnante, un curriculum poliedrico e vastissimo che mette in risalto le diverse competenze della prima regista ad essere ospite del Florence Korea Film Fest. Dopo il suo debutto con il metafilmico Passerby #3, Shin Su-Won ha sfornato due opere, il cortometraggio Circle Line e la pellicola Pluto, premiate in due dei maggiori festival europei, quello di Cannes e quello di Berlino. Un debutto folgorante per chi ha iniziato il suo lavoro di regista solo nel 2010.

Yujin Taylor, studente coreano/americano di uno dei più prestigiosi licei privati di tutta la Corea del Sud, viene trovato morto in un bosco nei pressi del campus scolastico. Il giovane pare aver subito un agguato e il ritrovamento di un cellulare nei pressi del corpo spinge le indagini della polizia verso June, ambizioso ex-studente di un liceo piuttosto dozzinale trasferitosi da poco nell’autorevole istituto. Ma June è innocente e appena viene rilasciato, grazie agli agganci del preside pronto a tutto pur di non comprometter il buon nome della scuola, si mette alla ricerca dei colpevoli. Armato di esplosivo prenderà in ostaggio i membri della classe speciale, di cui Yujin faceva parte, colpevoli di averlo sfruttato per i loro giochi di potere. Con questi studenti ripercorrerà la propria storia all’interno dell’istituto svelando tutti i torbidi segreti che il gruppo nasconde.

Caccia al Coniglio

“In Corea il fenomeno della estrema per entrare nella migliore università e assicurarsi un futuro con il miglior lavoro possibile è un fenomeno abbastanza recente. É un fenomeno terribile che viene alimentato dalle famiglie e dalle scuole e che deve essere messo in discussione.” Sono queste le parole della regista a proposito del tema da lei scelto che si collega a quello di The King of Pigs, visto nella stessa giornata al festival fiorentino. Anche nel film di Shin Su-Won si sceglie la metafora dell’animale sacrificale, là il maiale qui il coniglio, simbolo di qualcosa che va sfruttato per raggiungere i propri scopi. Ecco che all’interno del gruppo dei dieci studenti migliori se ne viene a creare un altro dal nome programmatico di Caccia al Coniglio. Un gruppo pronto a tutto: stupri, violenze, minacce pur di mantenere saldamente il loro ruolo all’interno della scuola e guadagnarsi la possibilità di essere pre-ammessi alla prestigiosa università di Seoul. Ma in un regime draconiano in cui gli studenti vengono spinti a dare il massimo e a competere tra di loro, sia dalle famiglie che dalla stessa scuola, le pressioni sono spesso opprimenti spingendo i giovani verso il suicidio oppure verso l’omicidio.

Torbidi segreti

Basandosi su scrupolose ricerche e ambientato all’interno di tre prestigiosi licei, Pluto inizia in modo esplosivo con una sequenza che mischia realtà e finzione in una caccia all’/coniglio che toglie il fiato. Purtroppo con il proseguire della pellicola si fanno più consistenti i buchi della trama (i “soliti” poliziotti coreani che non riuscirebbero a trovare il colpevole di un nemmeno se questo gli stesse di fronte) e l’eccessiva prolissità diventa problematica. Nelle sue due ore di durata scopriamo i vari segreti di questo gruppo di super-privilegiati che fa di tutto pur di rimanere coeso ma che al contempo vede i suoi membri pronti a tutto pur di arrivare al primo posto. Alcune situazioni risultano difficilmente comprensibili, soprattutto a livello di trama, lasciandoci perplessi di fronte ad alcune scelte di scrittura (perché costruire una rinomata scuola sopra un rifugio segreto dei Servizi Segreti Coreani, lasciando inoltre libero l’accesso ai sotterranei?). La recitazione sopra gli schemi, così tipica quando si lavora con i giovani attori, e la grande lontananza culturale della situazione che viene raccontata (anche qui sono i primi della classe ad essere i bulli) rende difficile empatizzare con i suoi protagonisti. Ciononostante il film funziona e, dopo alcuni sbadigli nella parte centrale, si riprende sul finale riuscendo a concludere egregiamente la sua storia nel buio di un’ solare completa, catartica e purificatrice.

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Pluto è una buona opera seconda di una regista che dimostra di non avere nulla da invidiare ai suoi colleghi uomini. Stilisticamente solido e con delle sequenze davvero ottime il film si perde dal lato della scrittura presentando alcune scelte davvero infelici e richiedendo un bello sforzo di sospensione dell’incredulità da parte del suo pubblico. Ciononostante il film funziona egregiamente e riesce ad essere una pellicola interessante che cattura l’interesse degli spettatori grazie ad un’ottima regia e all’ottimo lavoro di buona parte del cast di giovani star. Un’opera che risulta di poco inferiore rispetto al suo predecessore, Passerby #3, racconto quasi biografico sulla di un film, ma che conferma le buone capacità di Shin Su-Won.

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By Anam

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