OSTROV [SubITA] 🇷🇺

Titolo originale: Ostrov
Nazionalità: Russia
Anno: 2006
Genere: Drammatico, Spirituale
Durata: 112 min.
Regia: Pavel Lunguine

Dice il regista Pavel Lunguine: “Questo è semplicemente un film sul fatto che Dio esiste”, un atto di accusa verso l‘occidentalizzazione della società che egli stesso auspicava come vero rinnovamento e che invece si è rivelata come appiattimento e scomparsa dei valori. Tutto deve essere “consumato” in tempi rapidi, non c‘è più tempo per la contemplazione e la meraviglia. Anche il miracolo, una volta ottenuto, deve far spazio ad altro, al lavoro, alla quotidianità, non all‘accoglienza del dono elargito.

Un monastero è sempre un‘isola. Ma il rifugio di Anatolij è anche geograficamente un‘isola, situata nel desertico gelo Mare Bianco. L‘ in certi momenti sembra tratto da un romanzo di Dostoevskij o da “I racconti di un pellegrino russo” (ma alcuni aneddoti ricordano anche le vite di molti santi occidentali), per il totale abbandono del monaco alla misericordia di Dio, ma soprattutto nelle descrizioni del suo rapporto coi questuanti e i confratelli. E‘ la gente che crede nella sua forza, non lui.

Anatolij sa riconoscere il peccato o la tentazione: siano i comodi stivali del Priore, una donna che rifiuta i sacramenti per paura di perdere il posto di o la sottile invidia di chi vede che la gente cerca solo lui. Ma Dio gli prepara la prova più terribile, un confronto con il proprio passato, come nel Giudizio Universale, in un finale inaspettato e commovente, nel quale tutta la vita e la permanenza dell‘uomo sull‘ trovano compimento.

Tenero e sensibile, girato con gran cura, in una natura fredda e silenziosa, L‘ si offre allo spettatore occidentale come unagrande testimonianza della fede e della tradizione ortodossa.

L‘ è uno di quei film che ti lascia sprofondato sulla poltrona del cinema mentre i titoli scorrono nella penombra della sala, eti senti di dover fare a ritroso tutto il viaggio che quella storia sullo schermo ti ha fatto fare dentro di te: un palpito di spiritualità nelle nostre giornate affollate, una promessa di eternità, il desiderio di non fermarsi al limite della nostra esistenza, l‘avvicinarsi alla presenza di Dio attraverso l‘uomo…

Recensione: centroculturaledimilano.it

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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