OASIS [SubITA]

Titolo originale: Oasiseu
Nazionalità: Corea del Sud
Anno: 2002
Genere: Drammatico, Sentimentale
Durata: 133 min.
Regia:

Dopo aver passato un periodo in prigione, il giovane ritardato Jong-du (Sol Kyung-gu) va alla ricerca della famiglia dell’uomo che ha ucciso in un incidente. Conoscerà la figlia della vittima, Gong-ju (Moon So-ri), una ragazza spastica costretta su una sedia a rotelle. Tenterà di stuprarla, prima di iniziare a prendersi segretamente cura di lei e a dare il via a una sincera relazione sentimentale. Ma le rispettive famiglie osteggeranno il loro rapporto.

Non era affatto semplice sviluppare un soggetto del genere senza scadere in un cinema del dolore ricattatorio e furbetto. C’è riuscito Lee Chang-dong, autore sudcoreano che, senza utilizzare mezzucci retorici di bassa lega, ha dato vita a un film realistico e toccante, secco ed essenziale nel racconto di una d’amore anticonvenzionale e coinvolgente. È un film brutale e commovente allo stesso tempo, capace di tratteggiare due outsiders di notevole spessore, Jong-du e Gong-ju, entrambi maltrattati e abbandonati a se stessi dalle famiglie di appartenenza: i parenti di lui non vogliono averci niente a che fare; quelli di lei sfruttano la sua condizione per avere il sussidio e agevolare il proprio tenore di vita. Così, Oasis, è anche un lungometraggio politico e sociale, capace di rappresentare con forza il degrado morale di un’istituzione (la famiglia, ma anche lo stato) che nega la possibilità di vivere normalmente a chi è diverso. Pessimista, ma capace di regalare anche qualche sorriso nelle sequenze oniriche che, ogni tanto, fanno capolino durante la visione. Alla 59ª Mostra di Venezia, dove è stato presentato in concorso, era stato annunciato come il film scandalo della kermesse: inutile battage mediatico visto che, a ben guardare, si è trattato di uno dei titoli più “delicati” del festival, che l’ha meritatamente premiato con i riconoscimenti per la miglior regia e per la miglior attrice esordiente (la Coppa Mastroianni, andata alla strepitosa Moon So-ri).

Recensione: longtake.it

 

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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