MECANIX [SubITA]

Titolo originale: Mécanix
Paese di produzione: Canada
Anno: 2003
Durata: 70 min.
Genere: Animazione, Fantastico, Horror, Visionario
Regia: Rémy M. Larochelle

In un mondo comandato da strane creature, pochi umani sono ancora in vita, ma ridotti in schiavitù. L’unica cosa temuta dalle “macchine” è l’embrione, l’origine di ogni cosa e l’unica cosa che può salvare gli esseri umani.

Mécanix, il film canadese scritto e diretto dal visionario Rémy M.Larochelle nel 2003, è una fiaba nera della durata di circa un’ora che, in un mélange di generi fra cui l’animazione (con la tecnica della stop-motion), il fantasy, l’horror e lo sperimentale, presenta una visione della vita decadente, cupa e claustrofobica. Intinta in una fotografia color seppia (Mélissa Hebert, Samuel Cloutier) e pervasa da suoni macabri (ad opera del direttore del Daniel Lagacé), lamenti, voci distorte, echi e urla disturbanti, la storia apre la strada a più interpretazioni.
In Mécanix (attualmente l’unico film scritto e diretto da Rémy M.Larochelle) ci si lascia trasportare da immagini terrificanti, in cui sono immortalate creature mostruose animate con la tecnica della stop-motion e che comunicano con gesti, bisbigli e lamenti.

Quello che è rappresentato è un esanime universo senza sogni e in cui le creture bio-meccaniche (per cui sottolineiamo la bravura e la lodevole fantasia nel realizzarle) che lo governano, costringono gli ultimi esseri umani alla schiavitù. Tali creature non temono nulla, solo l’embrione dell’universo, l’origine di tutto e quindi della vita stessa e che è nascosto nelle viscere dell’ultimo uomo nato libero. Lo scienziato che lavora per questi mostri, inizierà a vivisezionare ogni essere umano sul pianeta al fine di trovare l’embrione e distruggerlo una volta per sempre.

In questa dimensione buia e contorta, in cui non c’è spazio per la luce e per melodie ma che è carica di un buio appestante circondato da un rumore persistente, assistiamo a continui esperimenti durante i quali vengono anche eseguite eviscerazioni (non mancherà un autosventramento), volte alla ricerca dell’embrione.

In Mécanix è stato ricreato un inferno in cui si riesce quasi a percepire l’odore della morte e che come tale, tormenta visivamente e uditivamente lo spettatore.
I continui ingranaggi (e i relativi rumori martellanti) che sembrano mandare avanti la folle ricerca delle creature bio-meccaniche, per un certo verso potrebbero rappresentare, metaforicamente, il “meccanismo” di un cervello in crisi, quindi una visione folle del protagonista, il suo inferno personale popolato da interiori.

Oppure, semplicemente, Mécanix si potrebbe tradurre come la visione surreale e metafisica della vita e della morte secondo lo sceneggiatore e regista. Quello che è certo è che Mécanix trascina lo spettatore in un vortice malsano fatto di immagini e suoni per portarlo a interrogarsi sul ciclo della vita e della morte.
Mécanix è un meraviglioso viaggio surreale e horror in cui perdersi.

www.darkveins.com

 

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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