LFO [SubENG]

Titolo originale: LFO
Paese di produzione: Svezia
Anno: 2013
Durata: 94 min.
Genere: Commedia, Drammatico, Fantascienza
Regia: Antonio Tublen

Robert vive un’ solitaria. La beffarda moglie e lo sprezzante figlio lo spingono a rifugiarsi nella cantina di casa, dove persegue i suoi esperimenti segreti con le frequenze radio. Quella di Robert è una curiosità del tutto innocua che, però, si trasforma in qualcos’altro quando si imbatte in una frequenza che sembra predisporre la umana a suggestioni ipnotiche. Da quel momento, Robert userà quel suono sulle persone intorno a lui e sui nuovi vicini di casa, riducendoli in suo potere.

Dopo aver scoperto una frequenza capace di ipnotizzare e controllare le menti delle persone, un tecnico del suono si prodiga in molteplici esperimenti, prima su se stesso, poi sugli altri: con conseguenze tanto drammatiche quanto bizzarre.

Uomo di mezz’età, solitario e genialoide, Robert Nord ha fatto una scoperta straordinaria. Dopo anni di studio, è riuscito a trovare la frequenza esatta attraverso cui controllare la umana, che sembra bloccarsi, in uno stato di profonda ipnosi, pronta ad attendere nuovi ordini. È sufficiente spingere il pulsante di un telecomando. Robert condurrà le prime sperimentazioni sui nuovi vicini di casa, Simon e Linn, presto assoggettati ai suoi voleri con esiti sbalorditivi, ma il desiderio di potere non si fermerà certamente tra le mura di una grigia abitazione.
LFO sta per Low Frequency Oscillator, cioè il fantascientifico strumento in grado di generare quel particolare suono attraverso cui è possibile ipnotizzare, per poi manipolare, chiunque lo ascolti: un’idea di partenza semplice, ma funzionale, che Antonio Tublén sembra aver mutato da un certo mood fantascientifico anni Cinquanta per poi espandere di molto il proprio campo d’interesse, ponendo domande più profonde di quanto si pensi ad una visione sbrigativa. Oltre al discorso sull’utilizzo, giusto o sbagliato, di un qualsiasi strumento di potere, infatti, lo script del giovane regista finisce addirittura con il voler misurare la temperatura dello spettatore. Senza strafare, con tocchi divertiti, e una buona scioltezza narrativa, LFO spinge a chiedersi quanto il nostro comportamento sarebbe differente da quello del protagonista, in sintesi: Robert Nord, ometto meschino e evidentemente disturbato, agisce in maniera tanto diversa da come farebbe la maggior parte degli uomini? È davvero il solito mad doctor (ha anche una frezza bionda come la moglie di Frankenstein in versione James Whale) con la smania della conquista del mondo oppure il semplice campione di un genere umano cui interessa soltanto il potere e il controllo?
Sottilmente inquietante, asfissiante, anche per la scelta di non mostrare mai ciò che sta fuori dalla casa del protagonista, è un racconto in cui il ghigno si mescola al sorriso, e il tono tipicamente nordico lascia poi il dato concreto per aprire ad uno sconcertante e paradossale finale. Difficile da definire, fantascientifico distopico camuffato da spaccato su una disturbata o viceversa, l’opus n° 2 di Tublén si avvale di una scrittura affilata e di buone interpretazioni, elementi centrali nel sostanziare la doppia realtà di Robert, si pensi al rapporto con la moglie, come a rendere tangibile un continuo clima di minaccia. Ha le carte in regola per diventare un piccolo cult.

 

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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