LA PETITE FILLE QUI AIMAIT TROP LES ALLUMETTES [SubITA]

Titolo originale: La petite fille qui aimait trop les allumettes
Paese di produzione: Canada
Anno: 2017
Durata: 112 min.
Genere: Drammatico, Horror
Regia:

Cresciuti dall’autoritario padre in un clima di oscurantismo religioso, due fratellini senza nome crescono ignorando il mondo al di fuori della proprietà di famiglia. Una mattina, trovano però il genitore morto e si ritrovano a dover affrontare i misteri che circondano la loro strana esistenza.

caratterizzata da abusi familiari, violenza e disturbi caratteriali determinati dalla folle scelta di un genitore di emarginare la sua stessa famiglia dalla realtà circostante in seguito a una vicenda dai contorni oscuri che ha avuto luogo diversi anni prima. Sicuramente la trama non è originale e potrebbe smorzare l’entusiasmo dello spettatore ma la buona regia e l’ottima prova recitativa della protagonista fanno il resto. Abilissima e fortemente espressiva Marine Johnson nell’interpretare una fanciulla abituata agli abusi sessuali del fratello e alla quotidiana violenza fisica, verbale e soprattutto psicologica di un padre che, facendole credere di essere maschio, l’ha allontanata sia dalla civiltà che dalla sua stessa natura.
Un egoismo senza pari dettato da un forte disturbo psicologico cresciuto negli anni dopo la terribile vicenda familiare di cui Marie fu (in)volontaria artefice. Come già indicato poco fa, la è semplice ma soltanto in apparenza poiché, con lo scorrere del e man mano che alcuni fatti prendono forma, si permea di una cappa di lordume ancora più spessa e intensa dalla quale pare impossibile sfuggire. In tal senso trovo che la scelta del bianco e nero si sia rivelata azzeccata dal momento che la vita di Marie è spenta, priva di colori, di qualsivoglia sapore, non è autentica, attende soltanto di essere scritta. Malgrado la sua naturale sete di conoscenza, sarà costretta a soffrire ancora a causa di un passato torbido al quale è ancora legata e che si manifesterà nell’ancora più tragico finale attraverso il frutto dell’incesto (subìto) che porta in grembo.
Che ciò rappresenti quindi l’inizio di una nuova esistenza? Non si sa. Tuttavia siamo consapevoli che Marie, pur essendo per la prima volta da sola, è finalmente libera.

asianworld.it

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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