JUNK HEAD 1 [SubITA]

Titolo originale: Junk Head 1
Paese di produzione: Cina
Anno: 2013
Durata: 30 min.
Genere: Animazione, Corto, Thriller
Regia:

L’umanità non può più riprodursi a causa della manipolazione genetica volta ad allungare la vita. I cloni che governano il mondo sotterraneo potrebbero però diventati fertili. Parton viene selezionato per andare in missione in un sotterraneo pieno di mostri e pericoli per garantire un futuro al genere umano.

Da corto in interamente realizzato nel 2013 dal suo autore, il designer e artista giapponese Takahide Hori, a lungometraggio d’animazione che ha richiesto quattro anni di lavorazione prima della sua uscita nel 2017, sempre ad opera di Hori che si è occupato di tutti gli aspetti artistici e tecnici, dalla sceneggiatura alla regia, dall’animazione al montaggio, dagli effetti visivi e sonori alle musiche, Junk Head ci trasporta in un incredibile universo di personaggi, creature e mostri in un’opera definita da Guillermo del Toro di “folle brillantezza e monumentale immaginazione“.

Il one-man band Takahide Hori, che considera la sua opera ancora work in progress e in continua evoluzione, stupisce con un immaginario visivo strabiliante e una tecnica di realizzazione straordinaria, impreziositi da una narrazione distopica accattivante, irriverente e arguta. Dai tempi di 9, lungometraggio animato del 2009 diretto da Shane Acker e prodotto da Tim Burton e Timur Bekmambetov, anch’esso nato da un corto, candidato agli Oscar nel 2005, il mondo dell’animazione non ci regalava una storia così unica e fuori dagli schemi, capace di indagare sul futuro della nostra società oltre il velo della finzione di un mondo post-apocalittico.

Junk Head è animato da un’ironia affilata e dirompente, sin dal risveglio del suo protagonista che omaggia RoboCop di Paul Verhoeven, alle interazioni con le creature del sottosuolo, tra rimandi ai più classici vermi giganti, a Il del fauno, Minions e agli Xenomorfi di Alien.

Dopo il primo cambio “d’abito”, o sarebbe meglio scrivere di junk head (testa ricavata da rottami, prodotti di scarto), l’opera di sembra dirigersi verso traiettorie più marginali e meno brillanti rispetto alla narrazione principale – l’uomo non può più riprodursi a causa delle continue manipolazioni genetiche a cui si è sottoposto per regalarsi l’elisir di lunga vita, e il nostro protagonista viene inviato negli Inferi del sottosuolo per indagare sulla fertilità dei Marigani, i discendenti delle vecchie generazioni di cloni umani ormai dimenticati da 1600 anni, un tempo utilizzati per il lavoro sottoterra prima che si ribellassero – pur rimanendo coerente a se stessa, seppur eccessivamente innamorata del proprio bestiario e protesa nel raffigurare le dinamiche del mondo mostruoso che ha meravigliosamente portato alla luce sullo schermo.

Nonostante qualche sequenza d’azione di troppo che va a colmare il disperdersi del della storia che rimane oltretutto incompiuta – tra mostri di ogni tipo e in costante pericolo di vita, nel sottosuolo il nostro protagonista torna eppure a sentirsi vivo come non gli capitava più da tempo nella società evoluta dei piani alti – Junk Head si dimostra un’opera geniale frutto di un talento straordinario, che magari vuole ricordarci che i criteri della felicità cambiano e si stravolgono in base a come e dove viviamo e che prevaricazione e violenza non conoscono confini tra gli uomini, o più semplicemente rappresenta uno sfoggio d’arte e forza di volontà assolutamente unico e autoreferenziale, regalandoci in ogni caso un capolavoro visionario scolpito tra le vette dell’animazione contemporanea.

Con l’augurio che possa completare la sua immaginifica opera donandole una degna conclusione, alla quale non esiteremo a riconoscere il massimo gradimento.

madmass.it

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By Anam

I'm A Fucking Dreamer man !

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