IKIGAMI [SubITA]

Titolo originale: Ikigami
Nazionalità: Giappone
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 133 min.
Regia: Tomoyuki Takimoto

In Giappone vige una legge chiamata per la prosperità nazionale che prevede di iniettare una capsula in tutti i bambini al primo anno di che potrebbe portare alla morte del soggetto tra i 18 e i 24 anni. Questa legge serve a dare alla popolazione una maggior consapevolezza del valore della vita, e chi muore in questo modo è considerato un’eroe. Quelli che devono morire per il Paese vengono avvisati tramite un Ikigami (avviso di morte) ventiquattro ore prima del decesso. Fujimoto è un funzionario del governo con il dovere di consegnare gli Ikigami, che vivrà in prima persona alcune storie di persone destinate a morire, lasciandosi coinvolgere…

Film girato con maestria dal rampante regista giapponese Tomoyuki Takimoto, capace di saper alternare con ottimi tempi narrativi e scelte registiche l’oppressione di un sistema dittatoriale alla drammaticità ed all’intimità della singola vicenda, e della singola vita.
Il film è la trasposizione cinematografica dell’opera a di Motoro Mase, in un distopico un fantomatico Giappone di un futuro prossimo fonda la sua prosperità su una legge tanto assurda quanto funzionale, la cosiddetta “Legge di Prosperità nazionale”, infatti un cittadino su 1000 tra i 18 ed i 24 anni morirà ucciso da una minibomba ad orologeria inserita nel proprio corpo a 6 anni. La scelta del decesso è casuale, e l’Ikigami, la sentenza di morte emessa dal Governo, viene portata da uomini come Fujimoto, il protagonista, o meglio il legame delle tre storie che questo bel film racconterà.

Non ci sono digressioni filosofiche, sociali e politiche sugli effetti di una dittatura debole; è bravo il regista a dare i “colori” di questa dittatura, tramite sequenze estremamente visionarie, come per esempio cambiare spesso il punto di vista della macchina da presa, rappresentato da inquadrature stile “videosorveglianza”, o traveling estesi, complessi e circolari con l’uso di dolly, o louma; proseguendo poi per entrare nella vita minimale dei personaggi grazie all’uso certosino di carrellate con zoomate espressive, o l’uso esteso di una steadycam, infine son bravi anche gli sceneggiatori a costruire un mondo asettico, perfettamente grigio, totalmente meccanizzato nei comportamenti degli uomini del governo, che cozza con la pseudo normalità della vita quotidiana. È il nostro Fujimoto specchio del disagio, il suo essere come Dante nella selva oscura, è cartina tornasole dell’orrore latente di una simile legge, che proprio togliendola la vita spera di valorizzarla; i suoi silenzi, la sua gestualità, la sua solitudine sono elementi quasi kharmatici.

Le tre storie nelle quali il nostro Fujimoto è il collante sono tutte tremendamente drammatiche, se nella prima è solo spettatore ed osservatore di un talentuoso cantante che è pronto ad esordire nel mondo luccicante della musica, e l’Ikigami avvierà un processo di autocoscienza che lo porterà a rigettare la sua nuova veste, per infine riprendere la via abbandonata (i vecchi ricordi) e portarlo ad esordire con una canzone toccante e profondamente ancorata al desiderio di vivere; nella seconda vediamo il lato oscuro dell’Ikigami avvolgere la figura di una madre, candidata alle elezioni politiche, corrotta dal metodo di correzione governativa, vittima e carnefice del proprio figlio destinatario della condanna a morte, per poi finire nella terza storia, che porterà il nostro mercurio a violare il regolamento. È infatti proibito interagire con le vicende personali dei condannati, ma il nostro eroe solitario si prodigherà in ogni maniera per permettere la realizzazione del d’amore fraterno del delinquentello Satoshi Iizara, e se il comitato perdonerà Fujimoto dandogli solo una pesante punizione pecuniaria, la cosa è probabilmente dovuta al capo di Fujimoto, che pare la rappresentazione futura del giovane messaggero, che intimerà il nostro dubbioso protagonista ad aspettare quando i germogli fioriranno. Germogli rappresentati dalla canzone di Tanabe, dallo spirito di rivalsa della madre torturata, e della giovane sorella di Satoshi. Ma sarà veramente così ?

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Recensione adestdellacinepresa.wordpress.com

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By Anam

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