IDIOOT [SubITA]

Titolo originale: Idioot
Nazionalità: Estonia
Anno: 2011
Genere: Drammatico, Storico, Visionario
Durata: 132 min.
Regia: Rainer Sarnet

La storia di un uomo, la cui sincerità diventa una grande arma in un cinico.

L’idiota di Sarnet ha un approccio diverso dai precedenti. Evitando l’impulso romanzesco di costruire fili narrativi, il film di Sarnet taglia la storia di in episodi – scene meticolosamente e stilisticamente elaborate, ma salta bruscamente da una all’altra. Sarnet  crea tableaux che riescono sia a mettere in mostra le psicologie dei personaggi sia a catturare l’atmosfera istrionica degli episodi chiave del testo. Alcuni si sono opposti a questo approccio; per esempio, Eero Tammi critica il film per il suo “allentato … anche erratico” montaggio che manca di “ritmo e tempo”. Io sostengo, tuttavia, che questo film si regge da solo e vede la sua mancanza di voce narrante unificante come virtù . L’approccio episodico di Sarnet riesce a trasmettere l’umore e il significato del senza fare affidamento sulla cronologia lineare che ha impantanato i precedenti adattamenti.

The Idiot crea abilmente l’atmosfera attraverso l’ambientazione. Quasi tutto il film si svolge in una cattedrale gotica, creata fondendo la chiesa di Alexander Lutheran del XIX secolo a Narva con due siti di Tallinn: il medievale monastero domenicano e la casa dei Black Head, di epoca rinascimentale. L’uso sofisticato di luci e ombre delinea questi set, proprio come i loro arredi li definiscono. Altre impostazioni, tuttavia, sono più chiaramente parti di una chiesa. La carrozza ferroviaria in cui Myshkin, Rogozhin e Lebedev si incontrano nella scena iniziale del è un gruppo di banchi. Lo studio del generale Epanchin è una piccola cappella di preghiera. Queste scene sembrano avere un duplice effetto; rivelano intenzionalmente lo sfondo del duomo e costringono anche la dipendenza del film dal dialogo e dal lavoro della telecamera per trasmettere il suo messaggio. L’interno ibrido della cattedrale evoca contemporaneamente la premessa teologica di per la creazione del romanzo e la claustrofobia intrinseca dell’opera, nonché, in una certa misura, la sua ansia frenetica. Lo spazio cupo e cupo crea un’atmosfera carica per il lavoro che mette in risalto gli episodi che incornicia.

A volte oscuro e grintoso, a volte trascendente, il film sofisticato ma sottovalutato di Sarnet si rivela avvincente. Sebbene guardare un film e leggere un siano esperienze intrinsecamente diverse, l’Idiot di Sarnet riesce a catturare l’essenza dell’idiota di Dostoevskij, un’impresa impressionante e geniale. Tuttavia, il film rappresenta anche un pezzo stimolante e commovente a sé stante. Se questo è rappresentativo del nuovo cinema estone, dovremmo tutti tenere d’occhio l’Estonia.

Recensione: imdb.com + wikipedia.org

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